Non profit

Oltre centomila precari in cattedra

di Redazione

Quanti sono. Lo scorso anno i docenti con contratto a tempo indeterminato e determinato annuale erano in totale 701.646, cioè 23.527 in meno dell’anno precedente. Il 3,3% (23.277) era costituto da supplenti annuali; il restante 96,7% è a tempo indeterminato. Quel 3,3% non rappresenta tutto il personale docente precario: ad esso va aggiunto il personale con contratto fino al termine delle attività didattiche che nel 2009/10 è stato pari a 93.696 unità.

Tante donne. L’accentuata femminilizzazione del personale della scuola è una caratteristica nota: il 99,4% tra i docenti della scuola dell’infanzia, il 96,1% tra quelli della primaria, il 78,1% nella scuola secondaria di I grado e il 62,9% nella secondaria di II grado (circa il 3% in più in un quinquennio nei due gradi di scuola).

Over 50. Lo scorso anno l’età media degli insegnanti si avvicinava ai 50 anni; sono i docenti della scuola secondaria di I grado ad avere l’età media più alta (più di 51 anni), seguiti dai colleghi degli istituti superiori con un’età media di poco inferiore ai 51 anni. Seguono poi i docenti della scuola dell’infanzia (quasi 49 anni), e quelli della primaria (48 anni). I docenti sopra i 50 anni rappresentano più della metà del totale di ruolo. Dieci anni fa erano circa un terzo.

I precari. È nella scuola secondaria che il precariato pesa di più e sia nel primo che nel secondo grado supera mediamente il 20%. Al Nord i professori precari superano il 25% del totale (un precario su 4 in cattedra), mentre nelle regioni del Sud la percentuale è inferiore di circa 10 punti (un professore precario ogni 6-7). La regione con la più alta percentuale di posti per professori precari è l’Emilia Romagna, con il 30% e il 29% di docenti a tempo determinato rispettivamente nella scuola secondaria di I e II grado.

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.