Non profit
Oltre la privacy i dati da tenere riservati
Che obblighi formali ci sono riguardo alla normativa sulla privacy?
di Redazione
La nostra associazione opera in una struttura sanitaria con pazienti affetti da gravi patologie. Nella convenzione si prevede che al paziente sia richiesto il permesso di intervento dei volontari per le attività previste, nessuna comunicazione da parte della struttura ai volontari sulla loro patologia, se non eventuali precauzioni per evitare lesioni o aggravamenti. Può succedere che il volontario sia informato dallo stesso paziente sulla malattia di cui soffre o di altre informazioni personali. Abbiamo qualche obbligo formale rispetto alla normativa sulla privacy? Premetto che non prendiamo nota in nessun modo delle suddette informazioni private.
La legge 196/03, Codice della privacy, definisce, all?art. 4, una serie di termini poi utilizzati nel testo stesso. La banca dati viene descritta come un complesso di dati personali organizzato, ripartito in una o più unità dislocate in uno o più siti. Il trattamento dei dati è definito come operazioni riguardanti raccolta, organizzazione, conservazione, modificazione, selezione, consultazione, estrazione, raffronto, utilizzo, interconnessione, blocco, comunicazione, diffusione, cancellazione e distruzione degli stessi.
Nel caso oggetto della domanda, i dati, benché sensibili, non sono raccolti e conservati in nessun modo, perciò non vi è applicazione delle norme sulla privacy. Resta l?obbligo dei volontari alla segretezza e riservatezza dei dati di cui sono venuti a conoscenza, in quanto l?art. 622 del codice penale punisce la rivelazione di un segreto di cui si ha notizia in ragione del proprio stato o ufficio o professione o arte, rientrandovi perciò anche l?attività di volontariato.
Info: www.centriservizivolontariato.it
: www.acsv.it
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