Mondo
Online tutti i cablogrammi
Il fondatore invita gli utenti a "segnalare le notizie importanti". Critiche dalla stampa e dal mondo ong
di Redazione
Un link sull’account Twitter di Julian Assange e i 251mila cablogrammi dell’archivio di Wikileaks sono finiti in Rete. Tutti, nessuno escluso, e senza che alcun quotidiano li abbia potuti vedere o verificare. Che ci siano o no nomi e cognomi di personalità non pubbliche non è ancora certo. Ma proprio per questo alcune organizzazioni per i diritti hanno fatto sapere di non aver condiviso la scelta di Assange & Co.
Una decisione, quella di Wikileaks di pubblicare tutti i documenti, che segna un cambio di rotta. Mai, prima d’ora, un così massiccio volume di documenti era stato riversato in Rete tutto insieme. Che oltre a inquietare le diplomazie e i diretti interessati, ha trovato l’opposizione dei media che nell’autunno 2010 avevano collaborato con Assange.
“Deploriamo la decisione di Wikileaks di pubblicare i documenti non editati del Dipartimento di Stato che potrebbero mettere a rischio le fonti “, si legge in un comunicato congiunto diffuso venerdì da Der Spiegel, El Pais, il New York Times e il Guardian- che hanno sottolineato come la decisione di Julian Assange di pubblicare i documenti “e’ sua e sua soltanto”. Una dichiarazione che in parte risponde alle accuse fatte dal fondatore di Wikileaks, a uno dei giornalisti del Guardian colpevole, a detta dell’ex hacker, di aver fornito in un libro la password per accedere ai documenti.
Link utili:
http://cables.mrkva.eu/
http://www.cablegatesearch.net/
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