Welfare
Opere pubbliche, Italia lumaca d’Europa
Anche la Spagna è oggi molto più efficiente del nostro Paese nei tempi di realizzazione dele grandi opere. Lo dicono in dati Oice, associazione degli enti ingegneristici
di Redazione
Italia ‘maglia nera’ sui tempi di realizzazione delle opere pubbliche. Se nel nostro Paese, la Salerno-Reggio Calabria e’ in costruzione da decenni ed e’ un pozzo senza fondo che assorbe denaro pubblico, in Francia sono sufficienti appena 24 mesi per realizzare, mediante appalto integrato, vari tratti autostradali compresi tra 20 e 44 chilometri mentre in Gran Bretagna 3 anni sono i tempi medi nazionali per costruire opere di medio importo (30 milioni di euro) con uno scostamento massimo del 5% tra costi preventivati e il costo finale.
E, ancora, in Germania, dopo la riunificazione, in 12 anni sono state realizzati ben 1.100 chilometri di nuove autostrade con un investimento di 12 miliardi di euro. Per non parlare della Spagna che procede a tempi di record: la nuova metropolitana di Madrid e’ stata realizzata in 36 mesi, ampliata per 56,23 chilometri con 8 stazioni di interscambio e 28 stazioni ordinarie.
Stridono, dunque, la rapidita’ e l’efficienza oltre confine con i tempi biblici e la lievitazione dei costi che contrassegnano la realizzazione di infrastrutture in Italia. Ed e’ su questo ‘gap’ che l’Oice, l’associazione delle organizzazioni di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica, ha focalizzato i lavori del convegno sul tema ”Rilanciare le opere pubbliche. Realizzare una grande opera in tre anni uniformandosi ai Paesi piu’ avanzati”. L’anomalia italiana, secondo l’analisi tratteggiata dal presidente dell’Oice Nicola Greco, e’ dovuta a diversi fattori: procedure complicate, norme incerte, risorse pubbliche sempre insufficienti.
E passando dalla diagnosi alla terapia, l’Oice propone una sua ricetta per accelerare i tempi di realizzazione delle opere. Innanzitutto, da parte del pubblico, ci deve essere ”meno progettazione e piu’ programmazione e controllo”. La progettazione deve rivestire un ruolo centrale con la revisione della disciplina dell’appalto integrato e la messa a regime della validazione dei progetti. E’ necessario un sistema accurato di valutazione delle offerte e un nuovo meccanismo di calcolo delle prestazione e occorre superare il sistema del prezzo piu’ basso.
Altra proposta e’ quella del ricorso al ‘project and construction management (pmc)’ come fattore di efficienza ed economicita’. ”Il confronto con la Spagna e’ mortificante”, ha commentato il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, di ritorno da un viaggio nel paese iberico. ”In Italia- ha detto- siamo in oggettiva difficolta’ nel confronto su tempi e costi con gli altri paesi”. Difficolta’ determinate da elementi oggettivi come quelli relativi alla morfologia del territorio e alle prerogative artistiche e paesaggistiche. ”Ma ci sono anche altri elementi come ”procedure farraginose” che dimostrano come ”lo Stato sia nemico di se stesso”, e le ”interferenze a livello locale” fino ad arrivare al quelle delle grandi organizzazioni della criminalita’.
Per il ministro dei Trasporti, non si tratta di mettere mano al codice degli appalti quanto piuttosto pensare ad introdurre ”modifiche incisive nella regolamentazione”. ”Il meccanismo di aggiudicazione al prezzo piu’ basso- sostiene Bianchi- e’ demenziale. Il minor prezzo non e’ il bene assoluto”. E, soprattutto, ”la qualita’ del progetto deve avere un peso preponderante” e occorre prevedere ”la validazione del progetto”.
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