Mondo

Ostaggi: in diecimila in Piazza San Pietro

Appello del Papa per gli ostaggi italiani in Iraq di Giovanni Paolo II ''in nome dell'unico Dio, che tutti ci giudicherà"

di Redazione

In un silenzio assoluto, senza slogan, i circa 5mila manifestanti, secondo una prima stima delle forze dell’ ordine, stanno percorrendo via della Conciliazione con in mano i vessilli della Pace. Gli unici slogan si sentono nella coda del corteo, dove stanno sfilando disobbedienti e no global. Tra quelli piu’ gridati a gran voce: ”ritiro immediato della truppe dall’ Iraq” e ”Tutti liberi, fuori l’ Italia dalla guerra”. Ad aprire il coprteo una ambulanza della Misericordia, dove Maurizio Agliana ha fatto in passato volontariato.
Un lungo applauso ha accolto le famiglie degli italiani rapiti in Iraq all’arrivo a Piazza San Pietro. Cittadini, turisti e tutti quelli che hanno preso parte alla manifestazione non hanno esitato ad applaudire nel momento in cui sono arrivati i parenti degli ostaggi. Con una unica eccezione: una signora che ha urlato piu’ volte: ”Vergogna, la sofferenza non si spettacolarizza”. Sventolando la bandiera italiana, accanto alla bandiera della pace i parenti di Agliana, Cupertino e Stefio si sono fermati davanti sulla piazza. Ad attendere i familiari una delegazione pontificia guidata da mons. Ilario Capucci. Il padre di Salvatore Stefio, Angelo, aveva in mano la bandiera tricolore.
Nuovo appello del Papa per gli ostaggi italiani in Iraq. Giovanni Paolo II ”in nome dell’unico Dio, che tutti ci giudichera’, rinnova ai rapitori la sua pressante supplica di voler ridare prontamente le persone rapite alle loro famiglie”. Nell’appello, Giovanni Paolo II invia il suo incoraggiamento ai rapiti, afferma di ”non dubitare” che si sta facendo tutto il possibile per liberarli e ringrazia ”quanti operano per ristabilire in Iraq un clima di riconciliazione e di dialogo in vista del recupero della piena sovranita’ ed indipendenza del Paese, in condizioni di sicurezza per tutta la popolazione”. L’appello del Papa e’ stato riferito alle famiglie dei rapiti, alle quali Giovanni Paolo II assicura ”particolare vicinanza”, da mons. Giovanni Lajolo, segretario per i Rapporti con gli Stati, il quale ha accolto e salutato in Piazza San Pietro i partecipanti alla marcia. Egli ha anche fatto sapere che questa mattina il Papa ha celebrato messa per la liberazione degli ostaggi detenuti in Iraq, ”come per tutti quelli che soffrono in quel Paese”. ”Vi posso comunicare – ha detto, dopo un saluto ai vescovi presenti – che il Santo Padre ha celebrato stamani, festa di Santa Caterina da Siena, Patrona d’Italia, la Santa Messa per la liberazione degli ostaggi detenuti in Iraq, come per tutti quelli che soffrono in quel Paese. Egli li ha affidati alla protezione di Maria, Madre di Cristo e nostra”. ”In nome dell’unico Dio, che tutti ci giudichera’, Giovanni Paolo II rinnova ai rapitori la sua pressante supplica di voler ridare prontamente le persone rapite alle loro famiglie. Alle persone prese in ostaggio egli desidera che giunga l’espressione dei suoi sentimenti paterni ed il suo incoraggiamento a continuare a sostenere con coraggio e speranza la loro presente dura prova”. ”Ai famigliari ed a quanti sono uniti ai rapiti da vincoli di affetto – ha proseguito mons. Lajolo – assicura la sua particolare vicinanza in questi momenti di apprensione e di angoscia. Il Santo Padre non dubita che si faccia tutto il possibile e nulla si lasci di intentato per garantire l’incolumita’ degli ostaggi e giungere al piu’ presto alla loro liberazione. Allo stesso tempo, Sua Santita’ Giovanni Paolo II ringrazia quanti operano per ristabilire in Iraq un clima di riconciliazione e di dialogo in vista del recupero della piena sovranita’ ed indipendenza del Paese, in condizioni di sicurezza per tutta la popolazione”. Giovanni Paolo II, infine, ”esorta la diletta comunita’ cattolica in Iraq e tutti i cristiani del Paese a continuare ad operare perche’ sia ristabilita un’atmosfera di concordia e di collaborazione fra tutte le componenti religiose e sociali del Paese per il bene comune. Il Papa invita tutti alla preghiera a Dio, che ama la vita di ogni uomo e non vuole la morte di nessuno, per una positiva conclusione di questa dolorosa vicenda. In questo stesso momento egli e’ raccolto in preghiera nella sua cappella, unito a noi nella comune supplica a Dio”.

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