Mondo
Oxfam: «E’ stato fatto un primo passo. Ma non basta»
Secondo la ong servono ancora 900 milioni di dollari per far fronte all’emergenza
di Redazione
Si è chiusa poche ore fa, l’assemblea straordinaria della FAO, organizzata su richiesta del governo francese, attualmente alla presidenza del G20, per mobilitare il sostegno internazionale nell’affrontare la crescente crisi alimentare nel “Corno d’Africa”, tra Kenya, Etiopia e Somalia.
“È vergognoso che solo alcune dei paesi e delle economie più ricche e potenti, si siano resi disponibili ad intervenire, per salvare la vita dei molti milioni di persone colpiti dalla carestia in Africa orientale.- ha dichiarato all’uscita dal vertice, Elisa Bacciotti, Direttrice del Dipartimento campagne e cittadinanza attiva di Oxfam Italia – In questo momento critico per la Regione, ad ancora due mesi dalla stagione delle piogge, la situazione umanitaria si sta infatti facendo sempre più disperata, giorno dopo giorno. La comunità internazionale, a questo punto, deve intervenire urgentemente, per colmare il gap di 900 milioni di dollari, che ancora mancano per intervenire sull’emergenza umanitaria in corso. Un’altra conferenza dei donatori si svolgerà fra due giorni a Nairobi e spero che l’incontro di oggi abbia spinto i governi ad assumersi maggiori impegni nel prossimo meeting”.
“I governi ricchi e i donatori sono impegnati in un esercizio di amnesia collettiva su scala colossale. Sapevano che questa catastrofe era evitabile. – continua la Bacciotti. – I donatori devono rompere l’attuale ciclo di risposta alle emergenze, che lascia i donatori stessi e le comunità interessate a saltare, zoppicando, da una crisi all’altra. Occorre in primo luogo, affrontare i problemi a lungo termine che rendono le persone vulnerabili. Questo incontro è stato solo un primo passo. Ma il fatto che siamo ancora qui, tre anni dopo che il mondo ha detto che mai più si sarebbe ripetuta una nuova carestia, dimostra che è necessario che alle parole seguano i fatti”.
“Ciò di cui abbiamo bisogno ora – conclude la Bacciotti – è la ferma volontà politica da parte dei leader mondiali, in particolare del G20, per riparare questo sistema alimentare globale che si è rotto, investendo di più nella produzione alimentare di piccola scala, affrontando la volatilità dei prezzi alimentari e garantendo un ambizioso accordo globale sul cambiamento climatico entro fine anno “.
L’impegno di Oxfam nel “Corno d’Africa”
Oxfam in questo momento, sta intervenendo in aiuto delle centinaia di migliaia di persone colpite dall’emergenza umanitaria, attraverso l’acquisto di cibo, fornendo l’accesso all’acqua potabile, tramite la trivellazione, la pulizia e la riabilitazione delle poche fonti di approvvigionamento idrico esistenti. Fornendo alla popolazione servizi igienico-sanitari e facendo promozione sanitaria.
In altre parole un doppio intervento, che oltre mirare a salvare il maggior numero di vite possibile nella fase di emergenza, metta in condizione la popolazione di affrontare possibili crisi future, date da guerra e siccità.
Per questo motivo Oxfam Italia, ha già lanciato una raccolta fondi a sostegno degli interventi a fianco della popolazione, che non si limiti all’emergenza immediata.
L’obiettivo dichiarato da Oxfam, è portare cibo, acqua potabile e servizi igienico sanitari di base a 3 milioni di persone nell’area.
Per sostenere la raccolta fondi di Oxfam Italia, è possibile donare con carta di credito direttamente sul sito www.oxfamitalia.org, telefonando al numero verde 800.99.13.99 o tramite conto corrente postale N° 14301527. CAUSALE: Emergenza Corno d’Africa
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