Cultura
Pace fra Cri, Anpas e Misericordie. La triplice alleanza
Le tre associazioni stipuleranno un protocollo di intesa per coordinare gli interventi in italia e allestero.
di Redazione
Il 27 ottobre scorso a Firenze è iniziata la road map di pacificazione di Croce rossa italiana, Anpas e Misericordie. Presso la sede nazionale delle Misericordie, infatti, le delegazioni delle tre associazioni guidate da Francesco Caponi, commissario straordinario Cri Toscana, Maurizio Ampollini, membro della direzione di Anpas, e Gianfranco Gambelli, presidente delle Misericordie, si sono incontrate per preparare una prima bozza di accordo che “metta fine alle gelosie e alle diffidenze che fino ad oggi hanno caratterizzato i nostri rapporti, soprattutto a livello locale”, per dirla con le parole di Ampollini. Sono tre le macro aree prese in considerazione: i trasporti in ambulanza (118 e ordinari), la protezione civile e gli interventi in ambito internazionale.
La nuova era incomincia con uno slogan coniato dal commissario straordinario nazionale della Cri, Maurizio Scelli: “Coordinarsi per non ostacolarsi. Questa deve essere la parola d?ordine per poter offrire agli utenti un servizio migliore”. “L?intesa dovrà mettere la parola fine ai piccoli personalismi che spesso ci hanno impedito di collaborare”, aggiunge Gambelli che assieme ad Ampollini concede a Scelli la primogenitura di un progetto “irrealizzabile finché il timone della Cri non è stato impugnato dall?attuale commissario”.
Nello specifico la bozza di accordo prevederà la creazione di una Conferenza permanente dei tre presidenti con compiti di indirizzo politico. Due rappresentanti per ciascuna organizzazione costituiranno il Comitato interassociativo con compiti di analisi strategico-associativa. Infine al terzo livello lavoreranno i gruppi di lavoro tecnici interassociativi che si occuperanno di trovare soluzioni agli specifici problemi. Quali benefici porterà ai cittadini questa nuova organizzazione? “Prendiamo il trasporto sanitario”, abbozza Ampollini, “da oggi non potrà più accadere che, per esempio, in un piccolo paese del Varesotto vi siano due sedi di Anpas e Cri che si guardano in cagnesco, o che in Campania o in Sicilia il 118 quasi non riesca funzionare. Così come ci auguriamo che non si ripetano le incomprensioni avvenute in Molise nell?ambito dell?intervento di protezione civile”.
“Coordinarsi per non ostacolarsi”, ripete Scelli, anche se il suo delegato Caponi ha dovuto tranquillizzare, con successo, i suoi interlocutori sul recente accordo fra Dipartimento di protezione civile e la sola Cri in base al quale l?ente mette a disposizione dell?ufficio di Bertolaso le proprie attrezzature. La prossima tappa della Road map prevede che la Cri elabori la bozza definitiva del protocollo, le Misericordie predispongano un documento sulla protezione civile e l?Anpas uno sul trasporto sanitario. Appuntamento il 12 dicembre, in Toscana.
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