Cultura
Padre Bossi: speranze per il rilascio
Il missionario del Pime sarebbe in ostaggio nell'isola di Basilan. Le autorità filippine, che proseguono nelle indagini, assicurano che sarà presto rilasciato.
di Redazione
Padre Giancarlo Bossi, Pime, rapito a Zamboanga il 10 giugno scorso da un gruppo di sequestratori potrebbe essere nell?isola di Basilan, nel sud delle Filippine. Così dicono le notizie circolanti negli ultimi giorni. A riportarle è stato Mons. Martin Jumoad, Vescovo della Prelatura di Isabela, sull?isola di Basilan, sebbene si navighi ancora nell?incertezza ed è difficile verificare le informazioni.
?Siamo in attesa di sviluppi positivi. La comunità prosegue nella preghera incessante, mentre si cercano contatti, infomazioni utili, possibili mediatori. Molti si stanno dando da fare. In questi giorni avvertiamo la simpatia della gente, e questo fa ben sperare per un aiuto nell?opera di persuasione per il rilascio di padre Bossi?, dice in un colloquio con l?Agenzia Fides p. Luciano Benedetti, missioanario del Pime a Zambonaga e confratello di p. Ginacorlo.
?Abbiamo passato un?altra domenica senza p. Giancarlo, la domenica del Buon Samaritano?, raccontano alla sede Pime nelle Filippine, ricordando la carità e l?attenzione che il missionario rapito ha sempre avuto verso il prossimo, senza alcuna discriminazione di sorta.
?In realtà – spiegano al Pime – nelle Filippine (85 milioni di abitanti) i terroristi sono ben pochi, ma fra le popolazioni locali, prigioniere di conflitti di matrice politica, economica e culturale, in estrema povertà, il circuito della reazione violenza e della criminalità può alimentarsi?. Inoltre, nei colloqui con le autorità civili e militari ?senz?altro verrà liberato, ci dicono, cercando di confortarci. E? un missionario semplice e dedito al lavoro, animato dalla capacità di servire e di amare. La gente di Mindanao lo ama e lo stima per questo. Il che ci fa ben sperare?.
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