Mondo

Pakistan, espulsi i cooperanti di Save the children

Il governo di Islamabad accusa i volontari dell'organizzazione (che nega ogni accusa) di essere state spie al soldo del governo degli Stati Uniti per trovare Osama Bin Laden.

di Redazione

Una settimana. E' il tempo che hanno a disposizione i sei cooperanti internazionali dell'ong Save the children per lasciare il Pakistan. Lo ha deciso lo stesso governo di Islamabad, con una pesante accusa: l'organizzazione è servita come copertura per le spie statunitensi nel tentativo poi riuscito di stanare il leader di Al Qaeda Osama Bin Laden.

Tutto è iniziato, come rivela il giornale britannico Guardian, quando un dottore pachistano accusato di spionaggio ha rivelato di essere stato presentato alla Cia, l'intelligence americana, da persone di Save the children.

L'associazione umanitaria nega ogni accusa e spiega di non aver mai avuto rapporti lavorativi con il dottore in questione, di cognome Alfridi, che è ora in carcere con una pena di 33 anni da scontare per aver appostato un falso punto di vaccinazione contro l'epatite b nei pressi del compound di Abbottabad, dove poi è stato trovato e ucciso Bin Laden. "L’Organizzazione nega di avere alcun rapporto con il Dr Alfridi, che non ha mai lavorato per Save the Children, né questa persona ha mai ricevuto da noi alcun compenso. Inoltre, sottolinea di non aver mai avuto un progetto di vaccinazione ad Abbottabad", scrive l'ong in una nota ufficiale.

"Siamo appena stati informati dal Ministro degli Interni pachistano che i visti per sei persone del nostro staff internazionale non sarebbero stati rinnovati. Non è ancora chiara la ragione e stiamo chiedendo immediati chiarimenti. Come molte altre organizzazioni che lavorano nel paese abbiamo avuto qualche problema ad ottenere i visti negli ultimi 15 mesi. Comunque la maggioranza del nostro staff, circa 2000 persone, è pachistana e i nostri progetti, che raggiungono sette milioni di persone nel Paese, continueranno regolarmente in aiuto alle famiglie più vulnerabili e ai loro bambini", aggiunge Save the children.

I sospetti erano già noti da tempo, ma questo gesto del governo segna una forte rottura con l'organizzazione, la quale ribadisce che "ogni accusa relativa a presunti legami tra Save the Children e la CIA o qualsiasi altro servizio segreto è completamente infondata. Siamo un’organizzazione umanitaria imparziale, la cui missione è aiutare i bambini che ne hanno bisogno in tutto il mondo. E continueremo a farlo anche in Pakistan".

 

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