Famiglia
Pakistan: gli interventi di Save the children
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
di Redazione
Protezione dei minori, contributo al loro rientro a scuola, aiuti di emergenza, assistenza medica, supporto alla ripresa delle attività lavorative.
E’ in sintesi l’ampio intervento che Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e promozione dei diritti dell’infanzia, continua a portare avanti in favore delle popolazioni del Pakistan, colpite dal terremoto.
“La situazione è tale da richiedere ancora interventi e aiuti di prima emergenza, come fornitura di ripari, coperte, medicinali”, commenta Carlotta Sami Direttore dei Programmi di Save the Children Italia. “Tuttavia crediamo che sia fondamentale soprattutto per i bambini avviare delle attività di più lungo termine che permettano loro di recuperare un senso minimo di normalità. Per questo abbiamo creato numerose zone protette di gioco all’interno dei campi, stiamo avviando la costruzione di scuole temporanee e abbiamo già in corso programmi di cash for work*”.
Protezione dei bambini: aree sicure e supporto psicologico
Nei giorni scorsi Save the Children ha allestito altre 11 aree di gioco sicuro per i bambini: sono quindi 68 gli spazi ricreativi per minori realizzati finora dall’organizzazione nella provincia Nord Occidentale del Pakistan e nel Kashmir sotto controllo pakistano. A Muzaffarabad, in particolare, sono all’opera 25 animatori e supervisori delle attività rivolte ai bambini nelle safe play areas allestite in città. Un altro gruppo di 9 operatori e supervisori è invece impegnato in un corso per il supporto psicologico ai bambini: al termine del corso il gruppo aiuterà genitori, insegnanti e familiari ad individuare i minori più fragili e bisognosi di aiuto psicologico, all’interno delle rispettive comunità.
All’interno delle aree sicure di gioco i bambini svolgono attività ricreative ed espressive: sono circa 150 i minori che, di recente, hanno realizzato un loro spettacolo, recitando poesie e danzando. Sempre nell’ambito delle attività di protezione dell’infanzia, si segnala il Care Center di Save the Children ad Islamabad dove 35 bambini dimessi dall’ospedale ricevono cure e supporto psicologico.
Educazione: al via le scuole temporanee
Attraverso accordi con le comunità locali di 9 villaggi della provincia Nord Occidentale del Pakistan, Save the Children contribuirà all’allestimento e riapertura di 19 scuole, assicurando strutture prefabbricate e il salario degli insegnanti.
Nel Kashmir pakistano Save the Children ha messo su 3 scuole temporanee, iniziato la costruzione di 4 scuole semipermanenti e completato la costruzione di 1 scuola semipermanente.
Aiuti di prima emergenza e ripresa delle attività lavorative
Sono 7.566 le tende distribuite sinora da Save the Children in Pakistan, 12.357 i kit per famiglie**, 17.242 i kit per ripararsi (tende, teli), 133.800 coperte, 18.000 vestiti.
Save the Children ha inoltre costruito altre 3 cucine comunitarie nel campo di Meira, arrivando ad un totale di 14, a vantaggio di 125 famiglie. Le cucine sono state realizzate da manodopera locale, attraverso un programma di cash for work. Sempre nel campo di Meira 15 persone sono state assunte per creare un parco giochi per bambini.
Salute: ambulatori da campo nel sotto-distretto di Allai Tehsil
Dal 18 dicembre è operativo ad Allai Tehsil un ambulatorio da campo dove 70 persone, tra uomini, donne e bambini, ricevono cure sanitarie. Sono 9 in tutto le strutture mediche da campo allestite nella valle di Allai, a beneficio di 415 persone mentre sono oltre 2.300 i pazienti visitati finora.
La situazione attuale della popolazione colpita dal terremoto
“Per quanto riguarda le condizioni più generali dei sopravvissuti”, commenta ancora Carlotta Sami, “registriamo una diminuzione del numero di persone che dalle aree montane scendono a valle mentre è in costante aumento il flusso contrario. Si calcola che circa 50-60 tra uomini donne e bambini lasciano Islamabad ogni giorno per tornare nei villaggi di provenienza. Inoltre”, prosegue, “almeno 2.500 persone che vivono in montagna al di sopra dei 1.500 metri hanno bisogno di ripari prefabbricati con copertura stagna. Siamo poi preoccupati”, conclude, “per la mancanza di programmi per la ripresa di attività lavorative da parte della popolazione all’interno dei campi temporanei dove, tra l’altro, temiamo il ripetersi di incidenti. Di recente si sono verificati incendi”.
*Lavoro retribuito affidato a persone rimaste senza reddito a causa del terremoto.
** Un kit per le famiglie contiene 1 tenda, 5 coperte, teli di plastica, 5 confezioni di cibo in scatola sufficienti al fabbisogno di 1 nucleo familiare per 1 settimana e comprendenti farina, zucchero, riso, tè, olio, sale, fiammiferi e pasticche per purificare l’acqua.
INFO:
www.savethechildren.it
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.