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Pannella: «Il carcere induce al suicidio»

Così commenta Marco Pannella, storico esponente dei Radicali italiani,

di Redazione

«Ho dei motivi di ritenere che, ancora una volta, questo suicidio sia il risultato di un sistema di giustizia e carcerario che induce gesti estremi». Marco Pannella, storico esponente dei Radicali italiani, ha commentato cosi’ ai microfoni di CNRmedia il suicidio della neobrigatista Diana Blefari Melazzi, carcerata a Rebibbia per l’omicidio del giuslavorista Marco Biagi.

«In questo caso lei era stata internata in un ospedale psichiatrico esterno alla struttura penitenziaria romana – ha spiegato Pannella -, poi e’ stata rimandada inopinatamente in carcere dove, se ci sara’ un minimo di decenza della giustizia italiana, sara’ ben chiara la responsabilita’ di coloro che hanno chiuso gli occhi dinanzi alle situazioni psichiche difficili che si constatano da tempo nella sezione femminile di Rebibbia. Finche’ si e’ arrivati a questa tragica conclusione».

La brigatista Diana Blefari Melazzi si è suicidata nel carcere di Rebibbia a Roma. E’ stata trovata impiccata con le lenzuola. Il 27 ottobre scorso la Cassazione aveva reso definitivo l’ergastolo nei suoi confronti per concorso nell’omicidio del giuslavorista Marco Biagi, assassinato dalle Nuove Br il 19 marzo 2002. La Blefari era considerata appartenente al gruppo delle Br-Pcc guidato da Nadia Desdemona Lioce e da Mario Galesi.

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