Mondo

Partiamo dal “micro” per riscoprire il nostro mestiere

Intervista a Fabio Salviato, presidente di Banca Etica

di Redazione

Una banca che faccia la banca. L’idea sembrerebbe elementare, ma in questi ultimi dieci anni ha trovato pochi adepti. Tra questi c’è Banca Popolare Etica che proprio dieci anni fa, di questi giorni, muoveva i suoi primi passi. «Ricordo l’ansia di quell’iniziale allacciamento al sistema. Con gli inciampi immancabili di ogni esordio», ricorda Fabio Salviato che da allora non ha mai lasciato la guida dell’istituto. Ma “allora” erano anche tempi diversi. Con un terzo settore che si affacciava da protagonista sulla scena nazionale, con la cooperazione sociale che cresceva a tassi del 20-30% annui. Oggi buona parte di quel mondo si trova a fare i conti con problemi che rischiano di metterne a repentaglio il futuro. Le pubbliche amministrazioni pagano con tempi sempre più lunghi, provocando sofferenze di cassa spesso difficile da gestire. E anche in queste circostanze Banca Etica ha lavorato per essere al loro fianco.
Vita: In che modo?
Fabio Salviato: Interveniamo direttamente con i Comuni debitori, per riconoscere il credito alle cooperative sociali e dare respiro alle loro casse. Ma abbiamo fatto qualcosa di più, anche a garanzia della banca: con la collaborazione di un soggetto esterno, abbiamo prodotto un database con il grado di esposizione delle singole amministrazioni pubbliche in prodotti finanziari derivati, in modo da conoscere il loro livello di affidabilità.
Vita: Tempi difficili anche per Banca Etica?
Salviato: La crisi riguarda tutti, è ovvio. Ma ci sono anche segnali che vanno controtendenza. In questi mesi noi su 100 euro raccolti ne impieghiamo 120. Segno che c’è un mondo che sta investendo e crescendo nonostante la crisi. Ci sono nuovi settori che stanno esplodendo, come quelli legati alle energie rinnovabili. Non solo singoli cittadini, ma anche sempre più Comuni, che hanno capito che questa è una buona strada per ottenere risparmi in futuro.
Vita: Quali strumenti sarebbero utili per contrastare la crisi?
Salviato: Vogliamo puntare di più e in modo più strutturato sul microcredito. Da parte nostra stiamo lavorando per costituire un’agenzia di servizio che agisca su tutto il territorio nazionale, in supporto alle reti che spesso non hanno le risorse per intervenire su progetti validi. L’agenzia diventa il fiduciario che può fare il contratto di microcredito e insieme, ovviamente, ha una funzione di controllo. Ma per decollare c’è bisogno anche di una mossa del legislatore.
Vita: Quale?
Salviato: Oggi le spese per instaurare una pratica non variano se il prestito è di 5mila o di 100mila euro. E quindi quelle spese finiscono con il pesare in maniera decisiva. Invece basterebbe adeguare le pratiche del microcredito a quelle del credito al consumo per abbattere i costi e far decollare questo strumento.
Vita: È facile immaginare che in questi mesi abbiate fatto molte analisi rispetto a quel che sta accadendo nel mondo delle grandi banche?
Salviato: Non si può stare molto tranquilli quando l’esposizione in titoli tossici delle prime 20 banche del mondo è doppio rispetto al loro patrimonio.
Vita: Avete qualche proposta da mettere sul tavolo per uscire?
Salviato: Dal 2 al 4 marzo ci troviamo con altre 12 banche etiche di tutto il mondo per mettere a punto degli strumenti di lobbying e mettere a punto le nostre proposte per riscrivere le regole. In sintesi: che le banche pensino più a fare credito che a fare finanza; riscrivere le regole di Basilea 3 e i criteri Ias; no ai paradisi fiscali.
Vita: E per stare in Italia, come giudica i Tremonti bonds?
Salviato: Sono una proposta efficace, nonostante un interesse elevato. Saranno ancora più efficaci se accompagnati ad alcune condizioni: mettere un tetto di stipendio ai manager, verificare l’effettiva apertura dei rubinetti di credito alle imprese, raccomandare alle banche una diversa politica industriale.

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.