Sostenibilità

Patrimonio: Legambiente, partita la vendita dei gioielli italiani

E' partita la svendita dei gioielli italiani, ''in soli quattro giorni a cavallo di Natale, una trentina fra manifatture e depositi dell' Eti

di Redazione

E’ partita la svendita dei gioielli italiani. A denunciarlo e’ Legambiente che rileva come ”in soli quattro giorni a cavallo di Natale, una trentina fra manifatture e depositi dell’ Eti (Ente tabacchi), alcuni dei quali importanti pezzi della storia industriale del nostro Paese, sono state acquisite al demanio e vendute, rigorosamente a trattativa privata e dunque senza coinvolgere ne’ i cittadini ne’ il mercato, a Fintecna”. Il tutto, prosegue l’ associazione, ”grazie ad un provvedimento ad hoc, il decreto legge 282/2002 (approvato nel Consiglio dei ministri del 23 dicembre scorso e pubblicato l’ indomani in Gazzetta Ufficiale) che autorizza la trattativa privata ed azzera ‘l’ uso governativo, le concessioni in essere e l’ eventuale diritto di prelazione spettante a terzi anche in caso di rivendita”’. ”Abbiamo denunciato da tempo – commenta Ermete Realacci, presidente di Legambiente – i rischi di svendita delle bellezze del Paese. E’ quello che e’ successo, con l’ aggravante che sono state scavalcate persino le societa’ appositamente costituite e tutte le garanzie promesse dai vari Tremonti e Urbani. Che ne e’ stato del regolamento etico approvato dal Cipe e sbandierato come garanzia assoluta per i beni di valore storico artistico?”. Tra i beni ceduti, l’ associazione segnala il Palazzo delle Poste a Milano, alcune torri dell’ Eur a Roma, depositi e manifatture tabacchi in varie altre citta’ italiane.

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