Mondo
Pax Christi: Condanniamo il rapimento dei coloni e l’azione del governo israeliano
"Detenzioni amministrative ingiustificate di palestinesi, uccisioni arbitrarie, perquisizioni notturne, danni a centri medici e commerciali, minacce di taglio di elettricità e linee telefoniche. Si tratta di un'opera di pulizia etnica", è la dura denuncia del movimento religioso, da anni impegnata sul territorio con la campagna 'Ponti e non muri'
di Redazione

Pax Christi Italia condanna duramente il rapimento dei tre giovani cittadini Israeliani, "abitanti di una delle colonie illegali presenti nella città di Hebron in Palestina", avvenuto la scorsa settimana nei dintorni della città stessa. "Condanniamo altresì le reazioni del governo israeliano a questo drammatico evento, reazioni che poco hanno a che fare con la legittima richiesta di liberazione dei ragazzi rapiti", si legge in una nota della sezione italiana movimento religioso internazionale di ispirazione cristiana.
Pax Christi Italia segue ormai da dieci anni, con la campagna Ponti e non Muri, la difficile situazione israelo-palestinese. "Conosciamo bene la situazione di assoluta illegalità della occupazione israeliana nella terra di Palestina, e osserviamo con forte preoccupazione e sdegno gli eventi di questi ultimi giorni. Il governo israeliano ha dato istruzioni al proprio esercito di occupazione della Cisgiordania di arrestare centinaia di cittadini palestinesi colpevoli soltanto di appartenere alla popolazione che legittimamente da secoli vive in questa area", continua il movimento. "Queste persone si aggiungono alle migliaia già detenute nelle carceri israeliane, compresi numerosi bambini: 'Detenzioni amministrative', come vengono chiamate in gergo giuridico, da considerarsi in tutto e per tutto rapimenti illegittimi sotto qualsiasi forma di diritto".
Ancora: "Abbiamo appreso inoltre di uccisioni arbitrarie, perquisizioni notturne, danni a centri medici e commerciali, minacce di taglio dell'elettricità e delle linee telefoniche. Il vero scopo di tutto ciò non è certamente localizzare i ragazzi rapiti ma colpire indiscriminatamente la popolazione sotto occupazione e renderne impossibile la vita quotidiana, al fine di continuare impunemente l'opera di pulizia etnica del territorio palestinese", rimarca Pax Christi. "Di fronte a tutto questo pronunciamo un forte no a questa inumana punizione collettiva nei confronti dei palestinesi, e auspichiamo una rapida e incruenta liberazione dei tre giovani israeliani, ma anche di tutti i prigionieri palestinesi illegalmente detenuti da Israele". Inoltre, l'ente chiede "un forte impegno della comunità internazionale affinché obblighi il governo israeliano a rientrare nella legalità adempiendo alle risoluzioni dell’Onu che da anni ignora con disprezzo", e nello stesso tempo che "il governo italiano che si faccia interprete presso il governo israeliano delle istanze di giustizia e legalità che da decenni l’ONU sostiene presso Israele, e che rimangono ancora disattese.
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