Non profit

Pd, mano tesabverso il non profit

Fra i temi discussi, i fondi per il servizio civile e la stabilizzazione del 5 per bmille. Il responsabile del dipartimento, Lioni: «Nessun collateralismo»

di Redazione

« A scoltare le istanze e le esigenze che il terzo settore sente come prioritarie: per questo abbiamo organizzato a Roma il 15 gennaio scorso un incontro con il non profit, presenti Enrico Letta e Walter Veltroni». Così Gianluca Lioni, ( nella foto ) a capo del dipartimento per il Terzo settore del Pd. Un appuntamento voluto per riprendere il filo del confronto («in verità mai interrotto») e dell’ascolto. «Nel rispetto dell’autonomia e della terzietà del non profit, ovviamente. Non c’è nessuna volontà di creare collateralismi né egemonie. Semplicemente abbiamo accolto l’invito che da più parti ci giungeva di organizzare un dibattito, necessità tanto più condivisa in una fase di crisi e di difficoltà come l’attuale», assicura Lioni. Parole che faranno piacere a quanti temevano il risorgere di relazioni pericolose fra politica e società civile organizzata.
Al primo (altri ne seguiranno) Associamo le idee, sono state invitate tutte le principali associazioni e, naturalmente, il Forum del terzo settore che, superate le turbolenze dello scorso anno, ha appena ridefinito la sua riorganizzazione. All’ordine del giorno, i temi più urgenti. Dal servizio civile al Libro verde di Sacconi, dalla social card al 5 per mille. D’accordo con la Cnesc (di cui ha sostanzialmente sottoscritto il Manifesto), il Pd intende chiedere il ripristino dei fondi per un’esperienza che, sottolinea Lioni, «costituisce un’eccellenza italiana, che eventualmente andrebbe riformata e di sicuro non abolita. Siamo disponibili a discuterne con la maggioranza». Ramoscello bipartisan anche per l’ipotesi di stabilizzazione del 5 per mille: quest’estate il Parlamento aveva votato un ordine del giorno che impegnava il governo. «Ora è tempo di prendere delle decisioni. Il Pd è pronto: noi ci siamo», conclude Lioni.

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