Famiglia

Pedofilia: attenzione alle chat

L'allarme dell'associazione Meter

di Redazione

«Le chat sono i canali più pericolosi per l’adescamento dei minori, che spesso per una connivente complicità e ignoranza cadono nella trappola affettiva dei pedofili rischiando per la loro vita futura». È quanto ha dichiarato don Fortunato Di Noto, presidente di Meter, commentando un’indagine conoscitiva (con questionario anonimo) della stessa associazione realizzata in quattro province siciliane (Catania, Siracusa, Ragusa, Messina), resa noti dal “Centro Studi sul fenomeno della pedofilia” e pubblicata nei Quaderni di Meter -2008.

Su 2800 studenti (scuole medie inferiori in 4 province siciliane), 130 hanno dichiarato di essere stati a contatto con un pedofilo o maniaco sessuale online; tra i 130, 37 sono andati a un appuntamento concordato online o ricevuto “favori economici” per spogliarsi in webcam. La cosa grave è che nessuno ha raccontato di questo incontro ai genitori o amici. È emerso inoltre che il 92,5% dei ragazzi dai 7 ai 14 anni possiede un pc; il 42% utilizza Internet; il 33% si connette da solo in piena libertà e senza alcun controllo dei genitori.

«E’ uno spaccato sempre più inquietante», dichiara don Fortunato Di Noto. «L’immaterialità del web non deve ingannare. Dal web infatti si innesta una relazione con la vita reale creando situazioni molto pericolose e che incidono per tutta la vita nello sviluppo psicologico dei minori. Cosa ancor più grave è che questi video autoprodotti e richiesti dai pedofili, oltre che alimentare un vasto mercato lucrativo, rimangono in rete per sempre».

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