Famiglia

Pedofilia, telefono Arcobaleno: quadriplicate le denunce

"L'Europa è al centro del traffico pedopornografico, cresce la domanda e cresce l'offerta", avverte l'associazione

di Redazione

Le denunce di casi di pedobusiness sono quadruplicate, lo sottolinea l’associazione ‘Telefono arcobaleno’ che avverte: “L’Europa è al centro del traffico pedopornografico, cresce la domanda e cresce l’offerta”. Oggi il Nucleo investigativo telematico (Nit), coordinato dal sostituto procuratore della Repubblica di Siracusa Antonio Nicastro, ha scoperto nell’operazione denominata “Pedo-business”, nata da una denuncia di Telefono Arcobaleno, un traffico internazionale di materiale pedopornografico gestito da un commerciante arrestato a Napoli. Denunciate anche 38 persone. L’uomo è accusato di avere prodotto e venduto Dvd contenenti circa 160 mila immagini di rapporti sessuali con bambine di circa 10 anni di età a 38 clienti tra Italia, Stati Uniti, Germania, Francia, Spagna e Olanda. Perquisizioni sono in corso in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscano, Abruzzo e Puglia.
Gli indagati italiani sono per la maggior parte imprenditori, dirigenti della pubblica amministrazione, ricercatori universitari, funzionari di banca e artisti. E mentre l’operazione ‘Pedo-business’ viene portata a termine dal Nucleo investigativo telematico, l’associazione ‘Telefono Arcobaleno’ ha presentato tre nuove denunce allo stesso Nit relative alla scoperta di tre videoteche pedofile on line. “Il mercato è in crescita, il fenomeno è inarrestabile”, ha dichiarato il presidente dell’associazione Giovanni Arena, che ha sottolineato: “Oltre alla segnalazione presentata oggi, ‘Telefono Arcobaleno’ ha scoperto un nuovo tentacolo del pedobusiness che coinvolge bambini sempre più piccoli, mentre i controlli dei diversi Paesi coinvolti sono sempre meno incisivi.” Di fronte all’incremento del mercato pedopornografico , l’associazione chiede che “alle enunciazioni dei diritti che vengono da tutti i Paesi, si accompagnino azioni concrete”.
“E’ infatti necessario – sottolinea Arena – approfondire la conoscenza di questo triste mercato di bambini che non ha niente di virtuale ma che, al contrario, ha le proporzioni di un vero e proprio dramma dell`umanità, che nasce e si sviluppa in Europa e segue le logiche del mercato come se l`infanzia fosse una merce da esporre o da scambiare”. Un primo passo in questa direzione, secondo ‘Telefono Arcobaleno’ è dare più poteri al Comitato internazionale dei diritti dell`infanzia, che oggi si limita a valutare le relazioni dei Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione sui diritti del fanciullo e non ha la possibilità di denunciare inefficienze e inadempienze dei singoli Stati. “Cosa che sarebbe particolarmente importante – sottolinea Arena – se consideriamo che Germania, Russia, Regno Unito, Italia e Francia, esprimono una fortissima domanda di materiale pedopornografico che alimenta il mercato di nuove produzioni.”

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