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Pena di morte: voto “rapido” oggi sulla moratoria
A Palazzo di vetro a New York sta per aprirsi la riunione dell'Assemblea generale dell'Onu per votare la risoluzione che chiede lo stop delle esecuzioni capitali in tutto il mondo.
di Redazione
Un voto rapido senza dichiarazioni che lo precedano ne’ da parte dei Paesi sponsor ne’ da parte dei Paesi oppositori. E’ questo lo scenario che si va delineando al Palazzo di Vetro, dove sta per aprirsi la riunione dell’Assemblea generale dell’Onu per votare la risoluzione che chiede lo stop delle esecuzioni capitali in tutto il mondo. Lo scenario si e’ delineato ieri durante una riunione tra la presidenza macedone dell’Assemblea e 15 Paesi dell’Onu, meta’ sostenitori e meta’ oppositori della risoluzione, tra cui Egitto e Singapore.
“La presidenza – spiega Sergio D’Elia, di Nessuno tocchi Caino – ha chiesto una procedura snella e veloce, considerando che il dibattito si era svolto ampiamente per due giorni in sede di Terza commissione”. E su esplicita richiesta della presidenza i Paesi presenti si sarebbero impegnati a non presentare dichiarazioni di voto. Questo non esclude la possibilita’, ha aggiunto il deputato radicale della Rosa nel pugno, che “ci possano essere dichiarazioni di Paesi oppositori che non erano presenti alla riunione”.
Lo stesso discorso vale per quanto riguarda la temuta richiesta che si passi al voto per paragrafi del testo della moratoria, con il conseguente allungamento dei tempi: non si possono escludere a priori iniziative individuali di singoli Paesi oppositori. Dichiarazioni, comunque, sono previste dopo la votazione, che dovrebbe essere intorno alle 18 ora italiana. Uno scenario di questo tipo potra’ evitare sia trionfalismi eccessivi da parte dei Paesi sponsor che ostruzionismo da parte degli oppositori alla luce della linea, sempre ribadita da parte italiana in queste ore decisive, della trasparenza, nel senso di non far assumere un colorito polemico o di opposizione ai Paesi mantenitori.