Non profit
Per cambiare il mondo Google non basta. Però…
Nuovi canali per il non profit
di Redazione
Torno a casa dal Festival del Fundraising dedicato all’online con tante idee, ma una mi è chiara più delle altre: il vero obiettivo del non profit non deve essere quello di spendere poco, ma di risolvere problemi. Altrimenti si crea un circolo vizioso. Perché meno spese vuol dire meno investimenti e meno investimenti vuol dire meno crescita. E così si mina alla radice il non profit.
Troppo spesso invece ci viene insegnato che le migliori non profit sono quelle che hanno basse spese generali, e se sono le migliori sono anche le più efficienti. Ma quando andate a comprare una paio di scarpe da corsa non pensate «prima di andare a comprare le scarpe voglio sapere che percentuale del prezzo di vendita va alle spese generali», e di certo non uscirete dal negozio con un paio di nuovissime scarpe piene di buchi dicendo ai vostri amici: «Non avete idea di quanto basse siano le spese generali per questo paio di scarpe». Eppure questo è esattamente quello che facciamo con le non profit. Andiamo in giro, fieri di donare a un’organizzazione che ha delle bassissime spese generali senza sapere assolutamente nulla di quell’organizzazione.
Una via d’uscita è cambiare i metodi di raccolta fondi. La grande sfida on line / off line è un’opportunità anche per il non profit. Oggi in Italia vengono spedite 300 milioni di lettere di raccolta fondi all’anno. Ma quante raggiungono il risultato di procurare una donazione? E quanto di questo impegno si potrebbe trasferire nell’uso massiccio dell’on line? Si potrebbero ridurre i costi e aumentare la personalizzazione (mail), costruire percorsi di gioco (Four Square) e di riconoscimento qualificato (Facebook). Tutte cose che una semplice lettera non può fare. Oggi l’on line non funziona, non è ancora efficiente e non produce azioni in termini di raccolta fondi. Ma il problema è nel mezzo, o nella nostra voglia di cambiare il mondo? Gandhi è riuscito a fare la rivoluzione con un microfono; oggi con Google che potenza abbiamo in mano?
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