Famiglia
Permessi “in nome di Dio”
I Comboniani da piazza San Pietro al parlamento (di Chiara Ludovisi).
di Redazione
La mattina di domenica 5 ottobre Daniele Comboni è stato proclamato santo. Poche ore dopo, alle 17, più di 500 africani, accompagnati da un centinaio di pellegrini, laici e missionari Comboniani, si sono riuniti davanti al parlamento, per testimoniare e rinnovare quella “fedeltà all?Africa”, cui Comboni non venne mai meno. Non è stata una manifestazione, né un sit-in: doveva essere una veglia di preghiera, si è recitato il rosario, “la preghiera dei poveri”. Ma sono stati soprattutto i canti africani a risuonare, sotto le finestre chiuse del parlamento. E in piazza, domenica, è scesa soprattutto l?Africa. A bordo di nove pullman, sono arrivati 450 africani da Castelvolturno, il paese in cui proprio due missionari comboniani, padre Giulio Poletti e padre Franco Nascimbene, s?incatenarono alla questura per nove giorni, a giugno, per protestare contro la Bossi-Fini e la politica repressiva delle autorità, nei confronti dei numerosi immigrati presenti nella zona. “Non riconosce gli immigrati come soggetti di diritti, ma come manovalanza a basso costo, da utilizzare finché serve, per poi rispedirla al mittente”, accusa padre Zanotelli. Il prossimo appuntamento è fissato per il 15 novembre: davanti alle questure delle città, i Comboniani distribuiranno agli immigrati permessi di soggiorno “in nome di Dio”.
Chiara Ludovisi
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