Welfare
Perù: Fujimori estradato
Esultano i familiari delle vittime dell'ex presidente peruviano attualmente in Cile
di Redazione
I familiari delle vittime dei massacri compiuti dagli agenti peruviani negli anni 1991 e 1992 hanno esultato per il via libera all’estradizione dell’ex presidente Alberto Fujimori dal Cile in Peru’. “E’ una prima vittoria, ma bisognera’ vedere quale sara’ l’impegno del governo peruviano perche’ sia fatta giustizia”, ha commentato Gisela Ortiz, sorella di Luis Enrique che fu assassinato nel massacro conosciuto con il nome di “La Cantuta”. I parenti si erano riuniti intorno a un monumento che a Lima ricorda le vittime della violenza e hanno accolto con grida di gioia la notizia della sentenza emessa dalla Suprema corte di Santiago del Cile. I massacri di ‘Barrios Altos’ e della ‘Cantuta’ sono i due episodi di violazione dei diritti umani piu’ conosciuti del decennio in cui Fujimori e’ stato al potere (1990-2000). Si tratta dei due casi piu’ rilevanti presi in considerazione dai magistrati cileni e che potrebbero costare all’ex capo dello Stato fino a 30 anni di carcere se verra’ riconosciuto colpevole dalla giustizia di Lima. Secondo i parenti delle vittime, i processi per violazione dei diritti umani a carico di Fujimori dovrebbero avere la priorita’ sui 5 che l’ex presidente dovra’ affrontare per corruzione. Fujimori ha sempre sostenuto di non essere mai stato informato dei massacri che venivano progettati dal gruppo ‘Colina’, la struttura segreta che operava all’interno dei servizi di intelligence.
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