Mondo

Petrolio: il conflitto di interessi di Bush

A ogni dichiarazione interventista sull'Iraq, fa impennare il pezzo del greggio. Come è accaduto fra ieri e oggi.

di Giampaolo Cerri

Se non fosse il presidente degli Stati Uniti, ci sarebbe da pensare all’aggiottaggio o, quantomeno, al conflitto di interessi. George Bush, petroliere, che con le sue dichiarazioni sulla guerra – l’ultima è di ieri sera: “Saddam, il tempo è scaduto – fa rialzare il prezzo del greggio.
Dopo il nuovo ammonimento all’Iraq, le quotazioni sono infatti immediatamente salite. Gli aumenti sono pero’ temperati dalla notizia, diffusa dal ministro dell’energia sudcoreano, che l’Opec sarebbe pronto ad aumentare del 17% le forniture di greggio all’Asia nord orientale in caso di necessità.
Cosi’ sui mercati asiatici il light crude mostra un aumento di 3 cent a 32,40 dollari a barile, dopo aver guadagnato 11 cent sulla piazza americana.

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