Volontariato
Piano integrato sociale 2006-2010. Presentate le linee guida
Obiettivo: raddoppiare cinque anni il numero delle persone non autosufficienti assistite, di Federico Taverniti
di Redazione
Fondo per la non autosufficienza, livelli essenziali delle prestazioni, piani di azione, integrazione socio-sanitaria. Questi i punti cardine, e di maggior novità, che caratterizzeranno il Piano integrato sociale regionale 2006-2010. L?assessore alle Politiche sociali Gianni Salvadori ha esposto recentemente in Consiglio regionale quelle che saranno le linee guida che la Toscana seguirà per gli interventi in campo sociale da qui al 2010.
Gli aspetti principali
Nel documento preliminare del Pisr 2006-2010 sono stati riassunti tutti gli aspetti principali di quelle che saranno le politiche sociali della Regione Toscana nei prossimi anni. Il nuovo Pisr costituirà soprattutto l?atto con il quale sarà data attuazione alla legge 41 del 2005 ovvero la legge con cui viene disciplinato il sistema integrato di interventi e servizi sociali volto a promuovere e garantire i diritti di cittadinanza sociale, la qualità della vita, l?autonomia individuale, le pari opportunità, la non discriminazione, la coesione sociale, l?eliminazione e la riduzione delle condizioni di disagio e di esclusione. La previsione di un fondo per la non autosufficienza costituisce il punto strategico della politica sociale regionale per i prossimi cinque anni. Attraverso questa dotazione la Regione si pone come obiettivo quello di raddoppiare il numero delle persone non autosufficienti assistite: dalle attuali 30 mila si prevede di passare a circa 65-70 mila. A tal proposito la Regione, che ha confermato l?invarianza fiscale per i servizi finora esistenti fino al 2010, qualora la richiesta dovesse aumentare, non esclude la possibilità di introdurre un ?contributo sociale?. Ad ogni modo la previsione di un fondo per la non autosufficienza è contenuta anche nel nuovo piano regionale di sviluppo.
I livelli essenziali
Altra questione strategica del nuovo Pisr è l?individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni. Il Pisr dovrà cioè definire le caratteristiche quantitative e qualitative dei servizi e degli interventi che costituiscono i livelli essenziali delle prestazioni sociali definiti dallo Stato, nell?ambito delle risorse trasferite, le eventuali prestazioni aggiuntive da assicurare in modo omogeneo sul territorio toscano, nell?ambito delle risorse regionali e l?attuazione nelle varie zone dei livelli individuati. Il Pisr conterrà e individuerà i Piani di azione di settore, che dovranno successivamente essere ratificati attraverso percorsi di condivisione partecipata che coinvolgeranno enti locali e parti sociali, e i Piani di azione a carattere strutturale che fanno riferimento al sistema di erogazione dei servizi e prestazioni. L?obiettivo è la creazione di un sistema che assicuri una continuità di risorse e di conseguenza la possibilità da parte degli enti locali di poter effettuare una programmazione di più lungo periodo. Altro elemento di una certa importanza è la previsione di un raccordo tra Pisr e Piano sanitario regionale (Psr): lo scopo è definire una programmazione regionale integrata in ambito socio-sanitario introducendo la novità di un unico documento che contenga la programmazione relativa alle attività suscettibili di integrazione socio-sanitaria. Il documento conterrà anche gli indirizzi operativi per le attività delegate alla gestione delle Asl oltre alle forme innovative di gestione unitaria e integrata dei servizi tra Comuni e Asl tramite le Società della salute.
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