Lavoro sociale
Piemonte, dopo il pressing sulle tariffe, 18 milioni dalla Regione
Dalla Giunta Cirio risorse per il 2025 dal Fondo sociale europeo per le strutture che ospitano pazienti convenzionati con il servizio sanitario regionale. È un primo passo dopo la forte preoccupazione per la tenuta del sistema socio sanitario emersa negli ultimi mesi dal mondo delle cooperative sociali. Il presidente Federsolidarietà Piemonte Enrico Pesce: «Pronti a discutere di un nuovo modello di welfare»

18 milioni di euro per le strutture che ospitano pazienti convenzionati con il servizio sanitario regionale. Arriva una proposta dalla Regione per sciogliere l’empasse sulla questione tariffe in Piemonte, un tema che VITA sta seguendo da vicino. È la prima risposta concreta alla forte preoccupazione per la tenuta del sistema socio sanitario emersa negli ultimi mesi a seguito del rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori delle cooperative sociali. Proprio le cooperative, visto l’aumento del costo del personale di circa il 15% da raggiungere entro il 2026, chiedono alla pubblica amministrazione un adeguamento delle tariffe «per poter continuare a garantire i servizi agli utenti».
La svolta è arrivata in un incontro ieri mattina tra il presidente Alberto Cirio accompagnato dagli assessori Riboldi e Marrone (rispettivamente alla Sanità e alle Politiche sociali), e gli esponenti delle associazioni degli enti gestori. Sul tavolo una cifra, 18 milioni di euro che, fa sapere la Regione, «sono stati individuati dallo stesso presidente a Bruxelles, sul Fondo sociale europeo. Risorse che consentono di sostenere le rsa e anche di garantire migliori cure ai nostri anziani perché le strutture hanno adeguato i contratti puntando su formazione e qualificazione professionale». Risorse, spiegano ancora dalla Regione, «che si aggiungono ai 22,4 milioni che l’ente ha stanziato nel 2024 a favore degli enti gestori delle rsa a cui vanno aggiunti i 14 milioni di euro destinati a disabilità, salute mentale, dipendenze e minori: per queste voci si è passati da 275 a 289 milioni».
Federsolidarietà: «Per un nuovo modello di welfare»
Il presidente di Federsolidarietà Piemonte Enrico Pesce spiega: «Dal punto di vista normativo c’è la proposta di avviare un Osservatorio per la semplificazione delle varie deliberazioni della Giunta regionale. Dal punto di vista finanziario, la messa a disposizione di 18 milioni di euro. Il risultato più importante è la costituzione di un Osservatorio permanente guidato direttamente dal presidente che avrà il compito di trovare ulteriori risorse finanziarie». Risorse che la galassia della cooperazione sociale chiede anche agli enti territoriali, «perché alcuni servizi sono in capo ai Comuni e ai consorzi socio assistenziali».
Non è soltanto una questione economica. Pesce sottolinea come l’attenzione su questi temi sia decisiva «nel riconoscimento dell’importanza del sistema del welfare nelle politiche regionali e locali. C’è ancora molto lavoro da fare dal punto di vista culturale e di consapevolezza su quali siano i problemi sociali attuali e quelli emergenti. Per questo, riteniamo utile trasformare l’energia generata da questa crisi in un’opportunità. Se prima ci sentivamo pronti a scendere in piazza, ora siamo pronti a metterci in gioco in una piazza intesa come agorà, luogo di incontro, per discutere insieme di un nuovo approccio e di un nuovo modello di welfare. Stiamo costruendo alleanze con le famiglie, con il mondo dell’associazionismo e i nostri soci per interrogarci e interrogare le istituzioni su una visione a lungo termine e sostenibile».

La conferma che è necessario «continuare in un percorso di sensibilizzazione sull’importanza del lavoro sociale e sulla sua valorizzazione», aggiunge. «Nei prossimi giorni avvieremo una campagna di comunicazione che va proprio in questa direzione: aumentare la consapevolezza nell’opinione pubblica su quanto il lavoro sociale sia essenziale nel quotidiano di ognuno di noi».
Fotografia di Marie Rouilly su Unsplash
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