Mondo
“Pinocchio nero”: dalle strade di Nairobi ai teatri italiani
Si è conclusa con enorme successo la prima tourneè italiana di venti ex ragazzi di strada di Nairobi. Un esprimento di solidarietà artistica promosso da AMREF
Si è conclusa ieri sera a Palermo la prima tourneè italiana di ?Pinocchio Nero?, l?adattamento teatrale della favola di Collodi messa in scena, con eccezionale successo di pubblico e critica, da venti ex ragazzi di strada di Nairobi. Un vero esprimento di ?solidarietà artistica? nato grazie all?incontro tra AMREF-Fondazione Africana per la Medicina e la Ricerca, ed un gruppo di artisti italiani raccolti attorno al Teatro delle Briciole di Parma-Teatro Stabile di Innovazione.
?E? stata una esperienza memorabile? ha dichiarato il regista Marco Baliani che, dopo due anni di lavoro, ha saputo trasformare un gruppo di ragazzi abbandonati e condannati a vivere nelle discariche della capitale del Kenya in una compagnia di piccoli ma straordinari attori. E ancor più, in venti ragazzi consapevoli che si dedicheranno alla cura di altri ragazzi di strada e varranno per tutta la società kenyana come modello positivo: i ?ragazzi spazzatura? possono rivelarsi straordinari talenti nell?arte e nella vita.
Le quattro serate italiane, al Silvano Toti Globe Theatre di Roma ed alla Chiesa di S.Maria dello Spasimo di Palermo, hanno registrato da subito il tutto esaurito, lasciando ogni sera centinaia di persone fuori dal teatro. ?Ma dopo questo successo ? assicura John Muiruri, responsabile del progetto di AMREF per i bambini di strada ? non possiamo che promettere che Pinocchio Nero tornerà in Italia?.
Nella serata di oggi i piccoli attori faranno ritorno a Nairobi. Lunedì infatti si torna a scuola. Proprio il reinserimento scolastico è uno degli obiettivi principali del progetto di AMREF, che grazie all?esperienza di Pinocchio Nero è stato pienamente raggiunto.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.