Cultura
Più colti, più sani: un’indagine dell’Istat
Gli italiani meno istruiti hanno condizioni di salute peggiori, fanno piu' esami e vengono ricoverati piu' spesso
di Redazione
Gli italiani meno istruiti hanno condizioni di salute peggiori, fanno piu’ esami e vengono ricoverati piu’ spesso: si sentono peggio e hanno anche maggiori problemi di malattie croniche o di disabilita’ rispetto alle persone con uno status sociale piu’ elevato. Ed e’ al Sud che si registrano tassi piu’ elevati di patologie croniche gravi e disabilita’. Questi alcuni dati dell’indagine Istat ”Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari”, realizzato nell’ambito di un accordo con il ministero della Salute e le Regioni, su un campione di 60 mila famiglie italiane. La quota delle persone che dichiarano di stare male o molto male, insomma, e’ molto piu’ elevata tra quanti hanno conseguito al massimo la licenza elementare (16,7%) rispetto ai laureati e diplomati (2,5%).
Soffrono di una patologia cronica grave l’8,2%% delle persone con laurea o diploma e il 32,5% di quanti hanno al massimo la licenza elementare. Tra le persone con basso titolo di studio la quota di disabili raggiunge complessivamente il 13,7% contro il 5,7% della popolazione generale. In media, le persone di status sociale piu’ elevato fanno piu’ visite e accertamenti specialistici. Ma gli italiani con livello di istruzione piu’ basso fanno piu’ visite generiche (41,2% contro il 18,1%), accertamenti di laboratorio (23,3% contro il 16,9%) e piu’ frequentemente vengono ricoverati (4,4% contro 2,3%). E anche per quanto riguarda l’obesita’, che pure in Italia registra i livelli piu’ bassi in Europa negli adulti, lo status sociale ‘pesa’: sono piu’ colpite le persone del Sud e degli strati di popolazione con basso status sociale. La percentuale di obesi triplica tra gli italiani che hanno conseguito al massimo la licenza elementare (15,8%).
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.