L’allarme sociale nei confronti degli stranieri è sconfessato dalle cifre: almeno in ambito minorile, i ragazzi immigrati o clandestini denunciati ogni anno sono di gran lunga meno numerosi degli italiani. Il rapporto è circa di 1 a 3, eppure sono proprio gli stranieri a essere “sovrarappresentati” nelle carceri. I reati commessi riguardano principalmente il patrimonio, aspetto che per i giovanissimi migranti si spiega con l’urgenza del reperimento di risorse o l’essere vittima di sfruttamento nell’ambito della criminalità organizzata. Le conseguenze sono evidenti: oltre a un maggiore ricorso alla soluzione detentiva (dovuta alla mancanza di alloggio, di rete parentale, di risorse per realizzare una messa alla prova), i minori stranieri usufruiscono molto meno degli italiani della “presa in carico” da parte dei servizi sociali. Per contrastare questo fenomeno, che si traduce in una situazione discriminante, il ministero della Giustizia ha investito l’Istituto Don Calabria di Verona della realizzazione del progetto europeo «In&Out».
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