Volontariato
“Più donne per lo sport”, l’intesa
Regione Piemonte, Provincia e Città di Torino si sono impegnate con una dichiarazione formale a promuovere le pari opportunità nella pratica sportiva
di Redazione
Gli Enti locali intendono costruire una rete di rapporti con il Coni, le Federazioni, gli Enti di promozione e le associazioni sportive, con obiettivi ben precisi:
aiutare le donne a conciliare lo sport di base e agonistico con la maternità ed i tempi della famiglia, del lavoro e dello studio, incrementare la presenza femminile ai vertici delle organizzazioni sportive, aprire alle donne nuove opportunità di ottenere visibilità mediatica e sponsorizzazioni.
L?Assessore regionale al Turismo, Sport e Pari Opportunità Giuliana Manica intende chiedere a tutte le Province piemontesi di condividere la dichiarazione.
Sono questi i primi risultati concreti emersi dal convegno ?Più donne per lo sport?, che si è tenuto ieri ad Atrium Torino, per iniziativa della Consigliera di Parità della Provincia di Torino, Laura Cima e degli
Assessorati alle Pari Opportunità e allo Sport della Provincia di Torino, con il contributo dell’Assessorato alle pari Opportunità della Regione Piemonte e la partecipazione dell’Assessorato
alle Pari Opportunità e allo Sport della Città di Torino.
La Consigliera di Parità della Provincia di Torino, Laura Cima, ha sottolineato la scarsa
visibilità delle sportive italiane di vertice, la bassa percentuale di cittadini che praticano lo sport di
base e la scarsa attenzione alle discipline praticate dalle donne nella programmazione di nuovi
impianti sportivi. Luisa Rizzitelli, Presidente di Assist, il Sindacato Nazionale Atlete, ha segnalato
l?attuale mancanza di una regolamentazione e di un riconoscimento legislativo del professionismo
sportivo femminile, l?obsoleta pratica del ?cartellino? (che lega quasi a vita un?atleta ad una società
sportiva), le clausole anti-maternità di molti contratti privati che regolano i rapporti tra atlete e
società. Assist ha proposto al Ministro per Politiche Giovanili e le Attività sportive, Giovanna
Melandri, l?adozione di una Carta dei Diritti dell?atleta, che fissi il principio del pari trattamento
economico e normativo tra donne e uomini.
Intervenendo nella sessione pomeridiana del convegno, Melandri ha ricordato il grande apporto delle donne ai successi dello sport italiano ed ha affermato che l?esperienza-pilota della Federazione Italiana Scherma può e deve essere estesa a tutte le Federazioni e discipline.
La Federscherma, presieduta da Giorgio Scarso, consente infatti alle atlete in stato interessante di continuare a percepire l?indennità di allenamento.
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