Non profit
Politica sociale, la Sicilia chiede un testo unico
A Palermo il decimo Happening
di Redazione

Innovare il quadro normativo per rispondere ai nuovi bisogni.
E rilanciare la partecipazione e progettualità civica La decima edizione dell’Happening della Solidarietà, che si tiene a Palermo dall’8 al 10 ottobre 2009, conferma l’idea di una Manifestazione unica nel panorama siciliano, che negli anni ha visto la partecipazione di oltre 20mila persone ed è promossa come ogni anno dalla rete regionale di imprese sociali del Consorzio Sol.co. La formula della manifestazione è ormai rodata e lega il mondo del terzo settore con quello delle istituzioni, dell’università e della ricerca e della comunità locale e regionale, riunendo in una trentina fra convegni, seminari e workshop proposti oltre 200 relatori ed operatori sociali e coinvolgendo l’intero territorio in cui si svolge.
La riflessione di quest’anno ruota intorno alla centralità della politica sociale, intesa come partecipazione dei cittadini organizzati nelle forme sociali, come democrazia rappresentativa e come idea di politica del bene comune.
Il concetto di universalità della risposta al bisogno, concepito come diritto del cittadino alla piena integrazione, riconduce immediatamente alla necessità che vi siano livelli essenziali di assistenza (Liveas) e di cura (Lea) garantiti a tutti i cittadini e, soprattutto, integrati fra loro ed integrati con i percorsi più complessivi di qualità della vita. Ma questo approccio rischia di rimanere monco, se non si accompagna ad una visione unitaria del territorio nazionale e se non tiene conto del disegno federalista e delle diseguaglianze oggi presenti. Per il Mezzogiorno occorre rilanciare una politica sociale adeguatamente programmata e condivisa, per evitare una deriva sociale e per rispondere efficacemente alle sfide proposte dalle nuove povertà, sono quelle che coinvolgono nella programmazione e nella gestione, le forme organizzate di cittadinanza. Quando la ricchezza si concentra nelle mani di pochi il rischio che ne può derivare è quello di una forte distorsione sociale e con le conseguenze facilmente immaginabili.
Anche quest’anno, l’Happening rilancerà la sfida della comunità, affinché si sviluppi un’azione politica di grande intensità e slancio, aprendosi alla partecipazione, favorendo lo sviluppo delle forme associative, lavorando per dare stabilità alla concertazione, alla co-progettazione, a forme di controllo partecipativo.
In concreto, la politica sociale deve divenire una priorità di pensiero e di azione, che va al di là degli schieramenti di parte e si schiera apertamente dalla parte dei cittadini più deboli e di chi, come i “corpi intermedi” rivestono un ruolo fondamentale di coesione sociale e di progettualità civica. È necessario valorizzare il rapporto fra istituzioni e terzo settore nei percorsi programmatori della Regione siciliana e lavorare per innovare il quadro normativo regionale ormai superato ed eccessivamente “ingessato” all’interno di regole che mal si conciliano con le evoluzioni dei bisogni sociali, redigendo un Testo unico della politica sociale per la Sicilia.
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