Non profit

Ponte Stretto: appello delle associazioni

Oltre trenta esponenti del mondo accademico e della cultura, prevalentemente siciliani e calabresi, sono i primi firmatari dell' appello lanciato stamane

di Redazione

Oltre trenta esponenti del mondo accademico e della cultura, prevalentemente siciliani e calabresi, sono i primi firmatari dell’ appello lanciato stamane in una conferenza stampa nel consiglio comunale di Palermo dal coordinamento delle associazioni ambientaliste per dire ”No al Ponte sullo Stretto”. WWF, Legambiente, Italia Nostra, Greenpeace, Lav e Lipu chiedono che venga sciolto ”il carrozzone” pubblico della ”Ponte sullo Stretto Spa”, la societa’ che in ”questi undici anni – sostengono – ha speso solo di progettazione 80 milioni di euro, cui si aggiungeranno i 20 mln previsti dalla Finanziaria 2003”. Denunciando che il raddoppio ferroviario sulla Palermo-Messina sara’ ultimato solo nel 2009 ma che rimarranno comunque altri 60 Km a binario unico, le associazioni sollevano diversi dubbi. ”Ci sono problemi paesaggistici, geologici, economici – hanno detto il responsabile delle relazioni istituzionali del Wwf, Gaetano Benedetto ed il direttore generale di Legambiente, Francesco Ferrante – con questa iniziativa vogliamo chiamare ad una mobilitazione generale i cittadini, contro la disinformazione di chi presenta il progetto come occasione di sviluppo e di occupazione”. Secondo gli ambientalisti, fra l’altro, ”non si sa chi paghera’ l’ opera, chi sono i privati che dovranno investire, sulla base di quali calcoli dovrebbe misurarsi la redditivita”’. ”Le indiscrezioni sul progetto rasentano il ridicolo – osservano gli ambientalisti – la nuova versione prevederebbe un abbassamento di 15 metri dell’ impalcato originale, tagliando fuori il porto di Gioia Tauro, il primo scalo marittimo commerciale italiano. Ci risulta che lo studio di impatto ambientale sia ancora in alto mare e che per recuperare in 15 anni l’ investimento ci sarebbe bisogno di pedaggi dal costo quattro volte superiore alle attuali tariffe del traghettamento”. ”Il vero dramma del Ponte – sostengono – non e’ quello di costruirlo ma di iniziare un’ opera che non sara’ mai ultimata, rischiando di sventrare il territorio e di immobilizzare imprese e risorse economiche”. All’ appello, che da lunedi’ si trovera’ anche su internet nei siti di Wwf, Legambiente e Italia Nostra, ad oggi hanno aderito tra gli altri gli scrittori Dacia Maraini, Vittoria Alliata e Vincenzo Consolo; il sociologo Pino Arlacchi; gli urbanisti Pierluigi Cervellati e Italo Insolera, docenti universitari e intellettuali.

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