Cultura
Pordenone: appello per il centro diurno Casa Incontro
A lanciarlo è la cooperativa Itaca
di Redazione
Un contributo affinché il Centro diurno situato a Torre di Pordenone, e rivolto a persone affette da demenza e alle loro famiglie, riprenda le sue attività a settembre. A lanciarlo è la Cooperativa Itaca di Pordenone, che gestisce il servizio. La Regione Friuli Venezia Giulia non dispone di un piano di intervento per le demenze e non prevede alcun contributo per gli anziani non autosufficienti che frequentano i Centri diurni. Attualmente quindi il costo di questi servizi, che sono più che valide alternative alle strutture residenziali nelle fasi intermedie della malattia, ricade sul singolo cittadino o sui Comuni.
La realizzazione del Centro diurno “Casa Incontro”, ospitato gratuitamente in un appartamento messo a disposizione dal Comune di Pordenone presso il Centro anziani di Torre, è stata possibile grazie al finanziamento del progetto Equal “Nexus”, che nel primo anno di attivazione, da ottobre 2003, ha sostenuto il costo del coordinamento, permettendo così di richiedere alle famiglie degli utenti un contributo sostenibile.
Diamo una mano a ‘Casa Incontro’ ad andare avanti. ‘Casa Incontro’ è un Centro diurno situato a Torre di Pordenone per persone affette da demenza e le loro famiglie. “La demenza è un processo degenerativo cerebrale -afferma Laura Lionetti, vice presidente della Cooperativa Itaca- che priva la persona delle capacità cognitive che, fino a quel momento, le hanno permesso di condurre una vita autonoma, derubandola così della sua identità e dignità. La patologia in questo modo colpisce anche la famiglia, che non riconosce più il proprio caro e si vede costretta a riorganizzare la propria vita in funzione dei nuovi aspetti comportamentali”.
La riabilitazione dalla demenza è possibile. Nella riabilitazione della persona affetta da demenza non si possono recuperare le capacità, ma il Centro diurno di Torre mira al benessere e al sostegno della persona e della famiglia, attraverso l’accoglienza e l’ascolto. La Cooperativa Itaca, che gestisce la struttura, chiede la disponibilità ad un contributo per poter continuare ad offrire il servizio.
La demenza è un allarme sociale anche nella nostra regione. “L’invecchiamento della popolazione in atto in Italia -prosegue la Lionetti-, come nel complesso dei paesi occidentali, è il risultato di profondi mutamenti avvenuti in un arco tempo relativamente breve. Tale processo ha prodotto non solo un incremento assoluto della popolazione anziana, ma anche un aumento di problematiche correlate alla disabilità. In mezzo secolo, dal 1950 al 2000, il Friuli-Venezia Giulia è sceso da poco meno di milione 230 mila residenti a poco più di 1 milione 180 mila. Quasi 50 mila persone in meno e l ‘età media della popolazione è di 2 anni più alta rispetto alla media nazionale”.
“In Friuli Venezia Giulia vi sono tra i 15 e i 20 mila casi di persone affette da demenza -sottolinea la vice presidente di Itaca-, il 50% dei quali affetti dalla malattia di Alzheimer. In questo contesto si inserisce la problematica degli anziani affetti da demenza, in quanto l’incidenza delle sindromi demenziali è strettamente correlata all’aumento dell’età. Si stima che soffrano di questo problema il 3,2% degli anziani tra i 70 e 79 anni, e ben il 10,85% degli ultraottantenni. In regione si stimano inoltre tra i 15 e i 20 mila casi di pazienti dementi, la metà dei quali affetti dalla malattia di Alzheimer”.
Il costo economico attuale in Italia collegato alla malattia di Alzheimer è stimato intorno ai 5-10 miliardi di lire annui. Da qui l’assoluta necessità di progettare appropriate strategie assistenziali che possono favorire il permanere al proprio domicilio di queste persone, permettendo però un’accettabile qualità di vita a loro e a chi li assiste.
La Cooperativa Itaca, che dal 1992 progetta e gestisce servizi alla persona, è stata particolarmente attenta alle problematiche correlate alla demenza. “La formazione specifica di alcuni nostri operatori -spiega la Lionetti-, la collaborazione con le associazioni, la forte volontà di dare risposte, anche piccole, a questo enorme problema, ha stimolato via via numerose iniziative, come i convegni sul metodo ‘Gentlecare’ (elaborato dalla terapista canadese Moyra Jones proprio per curare le demenze), corsi, la realizzazione di un progetto di assistenza domiciliare specializzata, la formazione ai familiari ed ai volontari, un libro, un’opera teatrale sull’Alzheimer”.
“Avevamo un altro sogno: avviare un Centro diurno per anziani con disturbi cognitivi causati da demenza. La Regione Friuli Venezia Giulia però -afferma la vice presidente di Itaca- non dispone di un piano di intervento per le demenze e non prevede alcun contributo per gli anziani non autosufficienti che frequentano i Centri diurni. Attualmente quindi il costo di questi servizi, valide alternative alle strutture residenziali nelle fasi intermedie della malattia, ricade sul singolo cittadino o sui Comuni”.
La realizzazione del Centro diurno “Casa Incontro”, ospitato gratuitamente in un appartamento messo a disposizione dal Comune di Pordenone presso il Centro anziani di Torre, è stata possibile grazie al finanziamento del progetto Equal “Nexus”, che nel primo anno di attivazione, da ottobre 2003, ha sostenuto il costo del coordinamento, permettendo così di richiedere alle famiglie degli utenti un contributo sostenibile.
Il Centro gestito da Itaca è aperto il martedì dalle 14.30 alle 18.30 ed il venerdì dalle 8.30 alle 12.30, ed ha accolto un totale di 12 anziani, provenienti da Pordenone e dai paesi limitrofi. Gli educatori, attraverso la realizzazione di attività e momenti di confronto, hanno mantenuto e rafforzato le capacità cognitive, socio-relazionali e fisiche ‘residue’ degli anziani, promuovendone il benessere ed una percezione positiva di sé. Sono state inoltre realizzate iniziative con i familiari, come colloqui di supporto, incontri informativi e gruppi di sostegno.
“In base a quanto ci dicono gli anziani e i familiari -conclude la Lionetti- il primo anno di gestione ha dato buoni frutti e ciò ci spinge a voler riprendere il servizio a settembre, ampliando l’apertura a tre mezze giornate alla settimana. Per continuare a dare una risposta agli anziani e alle famiglie ad un costo sostenibile necessitiamo di contributi che permettano l’abbattimento delle rette. Attualmente il contributo a carico della famiglia è pari a 100 euro mensili, ma il costo a persona totale è pari a 280 euro al mese”.
Chi volesse rispondere all’appello lanciato dalla Cooperativa Itaca può inviare il contributo a:
– Cooperativa Itaca Coop. Sociale Onlus
– tramite bonifico bancario c/o la FriulCassa ag. 1 Pordenone c/c 07404054359A (Abi 6340 / Cab 12501 Cin E)
– oppure tramite versamento sul c/c postale n. 48064521 (Abi 07601 / Cab 12500 Cin D),
indicando come causale “Sostegno Casa Incontro”.
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