Non profit
Porto Torres all’avanguardia nella chimica verde
Matrìca: la joint venture Versalis (Eni) - Novamont
di Redazione
Più che di riconversione industriale, si può a buon diritto parlare di un tassello che anticipa il futuro. Una scommessa tecnologica, industriale e sociale che pone l’Italia all’avanguardia nel settore della chimica verde. La sfida è grande: attraverso Matrìca, joint venture paritetica tra Versalis (la società chimica di Eni) e Novamont, trasformare il polo petrolchimico di Porto Torres, in Sardegna, in un “polo verde” di produzione e ricerca. Un’operazione che mette in luce «il coraggio di tentare un salto di scala», ha scritto Ermete Realacci nel suo recente volume Green Italy (ed. Chiarelettere). Nascerà infatti a Porto Torres quella che è stata definita la prima “bioraffineria integrata nel territorio”: sfornerà 350mila tonnellate all’anno di prodotti biodegradabili di origine vegetale, partendo dalle coltivazioni locali, ricavate mettendo a reddito i terreni marginali della Sardegna. L’investimento per la sola bioraffineria è di 500 milioni di euro, mentre l’investimento complessivo è di circa 1,2 miliardi di euro. L’accordo, siglato dai Ministeri competenti e dalle società coinvolte nel maggio 2011, prevede anche il risanamento dei siti, la realizzazione di una centrale a biomasse e di un centro ricerche, che è già stato inaugurato nel febbraio 2012.
Un percorso virtuoso basato sull’innovazione tecnologica e la sostenibilità, con importanti ricadute occupazionali. Un fondamentale elemento di innovazione del progetto sarà l’integrazione di filiera con lo sviluppo di colture locali: la prospettiva è infatti quella ? in accordo con gli agricoltori e i consorzi della zona – di riconvertire i terreni circostanti alla coltivazione del cardo, da cui ricavare olio e biomasse che alimenteranno la centrale e gli impianti; gli scarti di lavorazione potranno essere riutilizzati negli allevamenti. Un meccanismo win-win, che apre una prospettiva di sviluppo anche per il territorio.
La realizzazione del Polo Verde in partnership con Novamont vuol dire per Versalis perseguire un duplice obiettivo. In primo luogo, puntare alla leadership nella chimica verde, la chimica da materie prime rinnovabili. La necessità di affrontare il cambiamento climatico l’inquinamento è un’esigenza ormai riconosciuta come prioritaria a tutti i livelli della società: in questo senso, la chimica verde rappresenta uno strumento utile per rendere la chimica Eni più sostenibile e più competitiva, avviando un percorso virtuoso. Pertanto, la chimica da materie prime rinnovabili ha valore di per sé, come business complementare e non alternativo alla chimica tradizionale, poiché in alcune applicazioni presenta un assoluto vantaggio – in termini di performance ambientali e di funzionalità – rispetto alle medesime rese disponibili dalle plastiche sintetiche.
Eni, con l’alleanza sinergica di Versalis e un partner di primo livello come Novamont, ritiene di poter puntare ad una posizione di leadership nelle bioplastiche, una leadership tutta italiana da cui potranno derivare numerosi vantaggi per il nostro Paese anche in termini economici e sociali.
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