Welfare

Post Card, una cartolina per i detenuti

Il carcere di Torino lancia il progetto

di Redazione

Puo’ contenere un pensiero, una riflessione oppure avere dei disegni, l’importante e’ che i messaggi non ledano la sensibilita’ dei destinatari. Vale a dire i detenuti della casa circondariale di Torino, sezione Prometeo, quella destinata ai sieropositivi. Sessanta centesimi di francobollo per la spedizione di una cartolina che proviene da una localita’ di vacanza, dalla propria citta’, dall’Italia o da tutto il resto del mondo. L’iniziativa si chiama Post Card, non ha data di scadenza e riesce a fare da tramite tra chi vive in carcere e il mondo esterno. Si tratta di un ampliamento del blog ”Dentro e Fuori”, nato nel 2004 per creare una linea continua tra il carcere e il mondo esterno. E’ la prima esperienza di questo tipo in Italia, un caso che non ha eguali, anche all’estero, se non negli Stati Uniti nel braccio della morte. E’ un’idea che permette di dare voce ai detenuti grazie a internet (e al lavoro di “filtro” dei giovani redattori). Oggi, grazie al contributo del Comune di Torino, ha avuto inizio il progetto Post Card, che utilizza le cartoline, ma funziona allo stesso modo. “Dentro e Fuori” e’ riuscito a creare uno scambio fra il carcere e l’esterno, che con Post Card ha oggi il suo corrispettivo cartaceo, per dare la possibilita’ di scrivere anche a chi non possiede un computer. “Dall’aprile 2006 ci sono stati piu’ di 600 lettere fra i detenuti e la gente – racconta Matteo De Simone, uno dei redattori del blog – c’e’ un grande feedback. Nella sezione, i detenuti sono circa una ventina, a rispondere sono soprattutto donne”.

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