Cultura
Presentata a Bruxelles la Road Map della Csr
Si tratta di un manifesto per limpresa europea con 10 impegni e priorità su come integrare con coerenza la Csr nella cultura e nelle attività aziendali
di Redazione
Un nuovo modello di impresa, più competitiva, sostenibile e socialmente responsabile, un manifesto per l?impresa europea con 10 impegni e priorità su come integrare con coerenza la corporate social responsibility nella cultura e nelle attività aziendali; un appello a Unione europea, Governi nazionali e stakeholder per creare un ambiente favorevole alla competitività responsabile. Queste le tre parti di cui si compone ?A European Roadmap for Business. Towards a Sustainable & Competitive Enterprise?, presentata oggi a Bruxelles da Etienne Davignon, Presidente di CSR Europe e Federico Falck, Presidente di Sodalitas al Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso.
?La Roadmap? spiega Federico Falck, Presidente di Sodalitas, ?è una iniziativa con la quale le imprese condividono una ?visione?, esprimono degli ?impegni? per progredire verso la sostenibilità competitiva, rivolgono un ?appello? a Governi e stakeholder affinché collaborino a creare un contesto economico più competitivo e sostenibile. Si tratta di uno strumento innovativo, capace di stimolare comportamenti positivi ed efficienti e coerente con le varie iniziative nazionali, come il Csr Forum Multi-Stakeholder, promosso dal Ministero del Welfare Italiano, cui Sodalitas partecipa attivamente. Con questo documento?, conclude Falck, ?l?impresa europea disegna un percorso virtuoso adeguato alle sfide future che l?attendono?.
Al termine della presentazione ufficiale del documento, hanno preso il via dibattiti e tavole rotonde cui hanno partecipato, oltre ad autorevoli leader imprenditoriali europei, americani e cinesi, anche i Commissari UE Vladimir Spidla (Affari Sociali) e Gunther Verheugen (Impresa). L?evento ha coinciso con il decennale di CSR Europe, organizzazione nata su iniziativa dell?ex presidente della Commissione Europea Jacques Delors e di cui Sodalitas è il partner italiano. Attualmente CSR Europe è una delle realtà più autorevoli operanti nel campo della corporate social responsibility in Europa e nel mondo. Riunisce, infatti, direttamente oltre 60 fra le maggiori aziende del mondo e altre 1.500 imprese europee attraverso le 20 organizzazioni partner nazionali.
Ma ecco una sintesi del documento presentato oggi a Bruxelles e alla cui stesura ha contribuito Sodalitas.
PRIMA SEZIONE ? LA NOSTRA VISIONE
?Verso una Europa più imprenditoriale, competitiva e inclusiva?. Si premette che malgrado i progressi realizzati su base volontaria delle imprese verso gli obiettivi della Strategia di Lisbona 2000, occorre conferire nuovo slancio alla sua esecuzione, con riforme capaci di collocare l?innovazione tecnologica al cuore della crescita europea, di potenziare competenze e flessibilità del personale, di trasformare le sfide ambientali e sociali in opportunità.
?La nostra Visione verso un modello europeo di impresa sostenibile e competitiva?, costruito sul miglioramento simultaneo della performance economica, ambientale e sociale di breve e lungo periodo, sull?essenziale dialogo con e coinvolgimento degli stakeholder, sull?innovazione in ogni aspetto dell?attività aziendale.
SECONDA SEZIONE ? I NOSTRI IMPEGNI
?I nostri Impegni per una impresa sostenibile e competitiva?, basati su due premesse essenziali: volontarietà di iniziative che vanno oltre gli obblighi normativi e contrattuali, tenendo conto delle principali convenzioni internazionali; impegno di tutto il management e il personale a seguire elevati standard di etica e integrità degli affari.
I 10 impegni indicati sono di due tipi:
A. Obiettivi di creazione di valore:
– innovazione e imprenditorialità, per rispondere a nuovi bisogni emergenti
– sviluppo di competenze e formazione permanente, per aumentare flessibilità e sicurezza di lavoro
– promozione proattiva di eguali opportunità e diversità, in assunzioni, formazione e sviluppo
– salute e sicurezza, investimenti in equipaggiamenti e processi, collaborazione coi fornitori
– protezione dell?ambiente, leadership in tecnologie eco-efficienti e riduzione consumi.
B. Strategie per gestire il cambiamento:
– integrazione CSR in tutti gli aspetti della gestione, obiettivi collettivi/individuali, formazione
– dialogo aperto, coinvolgimento degli stakeholder per identificare issues e trovare soluzioni
– leadership del consiglio di amministrazione e meccanismi di governance adeguati
– trasparenza e comunicazione, reporting su aspetti significativi, verifica di qualità per indicatori
– condivisione di soluzioni attraverso networks di imprese e alleanze per favorire convergenza.
TERZA SEZIONE ? IL NOSTRO APPELLO
?Appello a Unione Europea, Governi e stakeholder?. Il contributo delle imprese allo sviluppo della competitività sostenibile non può essere realizzato pienamente senza il coinvolgimento e l?appoggio attivo di tutti gli stakeholder interessati.
Si invita l?Unione Europea e i Governi a riorientare la Strategia di Lisbona dagli impegni ai risultati, attuando politiche che collochino l?innovazione al cuore della crescita, promuovano la leadership nello sviluppo sostenibile in particolare attraverso i trattati internazionali sul commercio, forniscano la flessibilità necessaria a creare più e migliori posti di lavoro. Si richiede il riconoscimento della Roadmap come best practice da seguire, e di evitare che una regolamentazione rigida ostacoli l?innovazione e i progressi compiuti negli ultimi cinque anni dal reporting sociale e di sostenibilità sulla base di approcci volontari, multistakeholder e riconosciuti internazionalmente. Si sottolinea il valore di incontri periodici al vertice tra Istituzioni Europee e leader imprenditoriali, per integrare nella competitività sostenibile obiettivi macro-economici e approcci responsabili.
Il personale e le rappresentanze sindacali sono partner privilegiati in un dialogo per sviluppare e attuare strategie di competitività responsabile. Associazioni consumatori e organizzazioni della società civile possono aggiungere un grande valore e aiutare a risolvere conflitti di interessi attraverso partnership tecniche che le portino oltre la loro funzione tradizionale di controllo critico. Gli investitori istituzionali dovrebbero impegnarsi ulteriormente nella ricerca sull?impatto delle pratiche responsabili su competitività e creazione di valore nel tempo. Università e business schools dovrebbero integrare elementi di competitività responsabile nei programmi di insegnamento e formazione di competenze per i manager di oggi e domani.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.