Welfare

Prosegue progetto di tribunale Onu in Sierra Leone

Anche se i ribelli del Ruf sono perplessi sui criteri di incriminazione

di Gabriella Meroni

Sta suscitando reazioni contrastanti la prospettiva della creazione di un tribunale per i crimini di guerra commessi in Sierra Leone. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha accolto positivamente le indicazioni fornite dal segretario generale Kofi Annan e ha deciso di inviare nel Paese africano una delegazione per preparare il terreno alla costituzione della corte.

Un pressante invito è stato inoltre rivolto ai Paesi donatori, affinché consentano di raccogliere i fondi necessari per finanziare la nuova istituzione. Di segno completamente opposto, invece, sono i commenti provenienti dalle file del Ruf (Fronte unito rivoluzionario). Fra i ribelli l?iniziativa suscita forti perplessità. I vertici del movimento hanno mal digerito il fatto di non essere stati consultati in materia e si domandano soprattutto quali criteri verranno seguiti per procedere all?arresto delle persone sospettate di atrocità durante gli anni della guerra civile. Certamente destinato a comparire davanti al tribunale è il leader del Ruf Foday Sankoh, attualmente affidato alla custodia delle autorità governative sierraleonesi. Una conferma diretta di tale orientamento è venuta da una recente dichiarazione del presidente Ahmed Tejan Kabbah.

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