Politica
PROTESTE. L’Unione italiana ciechi e ipovedenti “occupa” il Parlamento
Contro i tagli previsti in Finanziaria
di Redazione
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti non può più permettersi di aspettare. Qualora non dovessero arrivare risposte concrete dal parte del governo, sarà costretta a programmare un’azione di lotta a tempo indeterminato.
Questa mattina, verso le 11, il Consiglio Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, quaranta dirigenti provenienti da tutta Italia, dopo aver preso atto dei tagli riguardanti l’associazione e previsti in Finanziaria per il prossimo triennio, ha deciso di entrare a Montecitorio e di chiedere un appuntamento urgente al Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini e al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Secondo Tommaso Daniele, presidente nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, «l’attuale legge finanziaria prevede tagli insostenibili per l’Unione, che eroga servizi per i ciechi e gli ipovedenti: per i contributi che ci riguardano, che hanno già perduto parte del loro potere di acquisto perché datati, sono previsti, nel triennio, tagli del 32, del 24 e del 42 per cento. Se i tagli si dovessero confermare davvero, dovremmo licenziare il personale e sospendere ogni tipo di servizio: dalla fornitura di testi in braille, a caratteri ingranditi ed elettronici, ai materiali didattici speciali, dalla formazione alla riabilitazione, con un ritorno al medioevo per la cultura dei ciechi e con il rischio reale della loro esclusione sociale».
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