In Lazio
è nata una collaborazione modello.
Con risultati di successoCreare una partnership con l’ente pubblico per migliorare l’assistenza sanitaria. Da vent’anni la cooperativa Osa, affiliata a Federsolidarietà, offre un servizio di domiciliarità e di residenzialità assistita per patologie di lunga degenza, in diverse regioni italiane. Ma è nel Lazio che l’attività della cooperativa rappresenta un vero modello di riferimento. «Siamo riusciti a costituire un meccanismo di responsabilizzazione dei soggetti coinvolti», spiega Francesco Giuffrida, direttore sanitario della cooperativa. «Le Asl e i Comuni si occupano della programmazione e della valutazione e noi organizziamo i servizi in completa autonomia». Così nel 2008 Osa ha avuto in carico circa 20mila pazienti e la metà solo nel Lazio. «La crisi economica della Regione ha imposto un cambiamento delle politiche e oggi incominciano a crearsi le condizioni per un vero sistema di interventi integrati a livello domiciliare», racconta Giuffrida. Il modello organizzativo è semplice e allo stesso tempo funzionale. «Abbiamo ideato delle centrali operative assolutamente indipendenti dalle Asl, ognuna diretta da un medico», spiega Giuffrida. «Le Asl ci inviano i dati e le cartelle cliniche e noi programmiamo e coordiniamo i servizi». Oltre a un intervento prettamente medico, la cooperativa garantisce anche la presenza di psicologi e operatori in ogni équipe, e offre un servizio di trasporto pazienti e consegna farmaci. Inoltre, da qualche anno è attivo Mai solo, un progetto che prevede la possibilità di assistenza domiciliare notturna.
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