Politica
Qualcuno ascolti il soldato Giovannini
Fine settimana molto sociale per il ministro del Lavoro che prima incontra le cooperative sociali e appoggia la loro protesta contro l'aumento dell'Iva e poi va dalle Acli spiegando che il welfare del futuro si dovrà fondare sul principio della solidarietà. Parole al vento o programma di governo?

Prima l’incontro a Roma con oltre 300 cooperatori sociali in cui ha definito «legittimo e sensato», l’allarme lanciato sulle conseguenze nefaste dell’aumento dell’iva sui servizi socio assistenziali: 500mila utenti senza servizi e 42.800 posti di lavoro a rischio, proprio nell’unico settore che in questi anni ha tenuto botta sul versante occupazione.
Poi l’intervento a Cortona in occasione dell’incontro all’incontro nazionale di studi delle Acli, in cui lo stesso ministro del Lavoro Enrico Giovannini ha pubblicamente ancorato le basi della riforma del nostro sistema di welfare al concetto di solidarietà. Il prossimo venturo dovrà essere «un welfare certamente basato sul concetto di solidarietà, solidarietà tra la generazione attuale e di solidarietàtra generazioni; non c’è altro concetto se non questo. E la solidarietà richiede un impegno da parte di tutti e prima lo facciamo e meno sarà gravoso».
Il tutto in atti concreti si potrebbe tradurre per esempio nella cancellazione dell’aumento dell’Iva per le coop sociali, nella stabilizzazione del 5 per mille e nell’avvio di una seria riflessione sull’istituto del servizio civile nazionale. Qualcuno al governo ascolterà il soldato Giovannini?
Sul tema leggi anche L'involontario di Giulio Sensi
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