Non profit

Quando il manager e il filantropo si incontrano…

Venture philantropy. Se ne parla a Torino

di Redazione

Prendete il nocciolo duro del capitalismo, portatelo all?ebollizione e avrete la sua espressione più speculativa: quella del private equity e del venture capital. Per una volta, però, asciugate gli ultimi passaggi: al posto del profitto a tutti costi, preparate una ricetta per il sociale. Il menù del venture philanthropy è pronto: una miscela di capacità manageriale, fiuto degli affari e spirito filantropico.

È questo il piatto forte di Fondazione Cassa di risparmio di Torino, un?innovazione a cui l?ente non profit sta dedicando risorse ed energie. Per lanciare il modello, Crt promuove un incontro sul tema che si terrà il 6 giugno a Torino. Strumenti e vocazioni del venture philanthropy saranno raccontati dai suoi protagonisti, da Andrea Comba e Angelo Miglietta, rispettivamente presidente e segretario generale di Fondazione Crt, e Rob John di Skoll, il centro per l?impresa sociale dell?università di Oxford, nonché responsabile dell?Associazione europea di venture philanthropy (Evpa). In programma una tavola rotonda sul tema, a cui interverranno Luciano Balbo, manager del sociale che meglio incarna la doppia anima private equity e venture philanthropy perché oggi a capo della fondazione Oltre Venture; Tom Joss, direttore Rayne Foundation, Miglietta e Doug Mille, presidente Evpa.

Nel pomeriggio Stefano Marchettini, direttore generale dell?Acri, illustrerà lo scenario italiano della filantropia. La giornata si concluderà con le testimonianze delle prime iniziative di Fondazione Crt nel campo del venture philanthropy. La parola quindi passerà ad Anna Maria Poggi, vicerettore dell?università di Torino, padre Gabriele Trivelli, ministro provinciale dei Frati minori del Piemonte, Daniele Farina, responsabile reparto Neonatologia dell?ospedale S. Anna di Torino, Silvia Rovere, fund manager sociale & human Purpose Fund.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.