Welfare

Quanta gente in galera ingiustamente! 29 milioni di euro in risarcimenti

di Redazione

La galera prima della legge Gozzini
Mario ha ora 74 anni, è uscito ad aprile dal carcere, dove complessivamente ha passato 53 anni e dieci mesi. Quando racconta il carcere di una volta, quello dove un detenuto restava chiuso in cella per 23 ore al giorno e aveva solo un’ora d’aria al mattino, Mario può davvero far capire che cosa significherebbe cancellare la legge Gozzini, quella che le carceri le ha trasformate: «Se si chiudessero i detenuti di nuovo in galera senza prospettive, ricomincerebbero le rivolte, con violenze, distruzione, sequestri delle guardie: non vivrebbero più né i detenuti né il personale. Non bisogna mai esasperare l’uomo che è oppresso. Se lo esasperi, esplode. Se sei trattato da bestia, reagisci da bestia».
Dopo il carcere, tante porte chiuse
Il ministro della Giustizia ha parlato di organizzare una specie di agenzia per il collocamento dei detenuti: ma come, con che strutture, con che personale? Che il lavoro sia un elemento fondamentale nel percorso di reinserimento delle persone detenute è un fatto scontato, ma altrettanto scontato è, per chi esce dal carcere, che un’Agenzia difficilmente troverebbe una soluzione per tutte le difficoltà e le frustrazioni di chi cerca lavoro dopo la galera, ben spiegate da una detenuta, Monica, sul giornale delle carceri di Brescia, Zona 508 : «Io ho trovato tante porte chiuse, tanti “vedremo”, “la richiameremo noi”, “provi a passare da?”, “Perché non chiede alle associazioni?”? Le parole sono sempre le stesse, e ti ritrovi a lavorare in una cooperativa a 500 euro al mese con il miraggio che forse un giorno potrai guadagnare di più? non importa cosa hai imparato, se sei qualificato, hai studiato o sei bravo in informatica o altro, devi fare quello che trovi».

Qualcuno di galera ne fa tanta, e anche ingiusta
Nel 2007 lo Stato italiano ha pagato 29 milioni 97mila euro per la riparazione dovuta ad ingiusta detenzione conseguente a errore giudiziario. Questo dato dovrebbe far riflettere. Qualcuno almeno si ricorda che la maggioranza dei detenuti è ancora in attesa di giudizio, e che molti verranno assolti, anche se niente li ripagherà davvero del danno subito?

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