Per quale ragione un giovane avvocato in carriera dovrebbe difendere un ambulante squattrinato, accusato dell?omicidio di un ragazzino di nove anni e inchiodato dalla testimonianza a prova di bomba di un barista? Per nessuna ragione al mondo. E infatti il magistrato Gianrico Carofiglio nella sua prima opera narrativa affida il caso di Testimone inconsapevole a un avvocato in crisi esistenziale, abbandonato dalla moglie e sofferente di attacchi di panico. La causa è persa in partenza. Lo sa l?accusa. Lo sa la difesa. Dubbia è invece la colpevolezza di Abdou. L?imputato rifiuta ogni addebito. Il lettore fra le righe nasa la sua innocenza, ma potrebbe sbagliarsi. La testimonianza del barista è chiara: poche ore prima di morire il piccolo Francesco era in compagnia di Abdou, «l?ho visto coi miei occhi». Gli interrogatori dell?accusa sono fiacchi. L?avvocato difensore sfoggia una brillante dialettica. Ma l?obiettivo è prender tempo. Una scrittura originale, personaggi disegnati con finezza, il libro di Carofiglio scorre che è un piacere. Tanto che a tratti la vicenda giudiziaria sembra di contorno. A riportare la storia sui binari del legal thriller sarà una famosa frase di Albert Einstein: «è la teoria che determina ciò che osserviamo». «In altri termini», spiega l?avvocato, «vediamo, sentiamo, percepiamo, quello che conferma la nostra teoria e, semplicemente, tralasciamo tutto il resto. Avete mai comprato una macchina e improvvisamente ne notate decine dello stesso tipo, sulle strade? Dove erano prima?». La libertà di Abdou si nasconde dietro questa intuizione.
Stefano Arduini
Gianrico Carofiglio
Testimone inconsapevole
Sellerio, pp. 316, euro 11