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Quante legioni ha il Papa? Le risposte dell’Annuario Pontificio

Il continente americano, patria del nuovo Papa, si conferma la cassaforte della Chiesa, con un Pil “spirituale” che al 31 dicembre 2011 risulta doppio rispetto all'Europa

di Redazione

A sessanta giorni dall'elezione, Papa Francesco ha potuto verificare, per dirla con Stalin “Quante legioni ha il Papa”. Numeri in cui Bergoglio trova anche una spiegazione della sua chiamata nelle cifre dell'Annuario Pontificio e di quello Statistico, che gli sono stati presentati a due mesi dal conclave. Il monumentale librone rosso che contiene tutte le informazioni statistiche della Chiesa.

Tra le novità di questo “who’s who” è stato inserito, novità assoluta, anche il Papa emerito Benedetto XVI. A pagina 119 del documento, infatti, per quanto riguarda la Diocesi di Roma, sotto il nome del vescovo di Roma, Francesco ed i vicari figura ora anche la biografia di Ratzinger, definito Sommo Pontefice Emerito e sei righe 
di biografia fino alla rinuncia del 28 febbraio 2013.

Il nome di Jorge Mario Bergoglio viene definito Successore del Principe degli Apostoli, Sommo Pontefice della Chiesa universale, Primate d’Italia, Arcivescovo e Metropolita della Provincia Romana, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano, Servo dei Servi di Dio. 
Le variazioni statistiche riguardano anche lo stato complessivo del cattolicesimo. I cattolici sparsi nel pianeta sono in aumento e sono passati, dal 2010 al 2011, da 1.196 a 1.214 milioni, con un aumento relativo dell’ 1,5%. Una crescita che risulta di poco superiore a quella della popolazione della terra (1,23%).

Il continente americano, patria del nuovo Papa, si conferma la cassaforte della Chiesa, con un Pil “spirituale” che al 31 dicembre 2011 risulta doppio rispetto all'Europa: il 48,8 % del totale dei battezzati contro il 23,5 %. Seguono l'Africa con il 16%, l'Asia con il 10,9% e l'Oceania con lo 0,8 %.

La metà del miliardo e duecentoquattordici milioni di cattolici del mondo vivono dunque tra l'Alaska e la Terra del Fuoco. Il ritmo di crescita della Chiesa supera il tasso d'incremento della popolazione: Africa con il 4,3% contro il 2,3% e Asia con il 2% contro l'1,2%.

È in Africa e in Asia infatti che i sacerdoti aumentano a due cifre, del 39,5% e del 32% per cento dal 2001, a differenza del vecchio continente, che accusa invece un calo del 9%.

In Occidente crescono di converso i diaconi permanenti: uomini sposati che si fermano al primo gradino dell'ordine sacro, senza la facoltà di celebrare messa. Una forza di riserva, o base “imponibile”, che sarebbe pronta a ricevere il sacerdozio, se il Papa la sdoganasse rimuovendo il tabù del celibato.

Mentre i sacerdoti sono comunque aumentati in termini assoluti nella prima decade del millennio, da 405.000 a 413.000, le suore hanno subito un drastico calo, da 793.000 a 712.000.

Se le vocazioni scendono infine in Europa e America, nei paesi in via di sviluppo continuano a crescere con percentuali vertiginose, al passo dei rispettivi PIL, candidandoli a formare la classe dirigente e ad assumere la leadership della Chiesa in un futuro prossimo, nella prospettiva non più improbabile di un Pontefice africano o asiatico.

Per quanto riguarda, invece, il numero dei vescovi è passato, dal 2010 al 2011, da 5.104 a 5.132, con una crescita relativa dello 0,55%, mentre la presenza dei sacerdoti, diocesani e religiosi, nel mondo è passata dalle 405.067 unita’ del 31 dicembre 2001 alle 413.418 del 31 dicembre 2011 (+2,1%). L’Europa, invece, in questo capitolo, prosegue in un trend negativo con una diminuzione, nel decennio, di oltre il 9% nelle nuove ordinazioni.

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