Tutti tranne Sarmi.
Per i vertici delle società controllate dal Tesoro si va verso una riconferma bipartisan di tutti gli amministratori delegati e un ricambio dei presidenti. Di tutte? Tutte tranne una. Le Poste fanno gola a molti, in particolare ad An. Il partito di Fini sta spingendo per un rinvio dei vertici a quando ci sarà un nuovo governo, per questa società. Né il presidente Mincato né l?amministratore delegato Sarmi vanno bene a Fini e non si vuole lasciare questa società, 151mila dipendenti, nelle mani del governo Prodi.
Banche, avanti con le fusioni.
Smentendo clamorosamente Mario Draghi, Massimo Proverbio – responsabile in Italia del settore banche della società internazionale di consulenza Accenture – ha commentato un recente studio del Sole 24 Ore sulle fusioni bancarie negli ultimi dieci anni dicendo che il processo non è ancora finito. La quota di mercato delle prime cinque banche in Italia è del 41% contro il 52% della Francia. Avanti, quindi. Il tema diventerà caldissimo per il nuovo governo. Anche se quasi nessuno lo nota mai, la prima banca italiana per clienti (ha il 13% del mercato) è Bancoposta, al 65% del Tesoro e al 35% di Cdp (controllata Tesoro). Nel 2006 ha registrato depositi per 282 miliardi, circa un quinto del Pil nazionale di quell?anno.
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