Qui Bruxelles

di Redazione

da Bruxelles, Alessio Pisanò
Al 17 novembre, secondo dati dell’Ecdc – European Centre for Desease Prevention and Control, i casi di influenza suina (H1N1) nei 27 Paesi Ue ammontano a 515, con 14 decessi. Nel particolare: Italia (53 casi, 9 decessi), Regno Unito (186,1), Portogallo (7,1), Polonia e Lussemburo (2,1), Spagna (88), Francia (59), Olanda (22), Germania (16), Irlanda (15), Belgio (11), Finlandia (7), Svezia, Grecia e Ungheria (5), Malta (3), Austria, Repubblica Ceca, Lettonia e Slovacchia (1).
Secondo l’ultimo bollettino settimanale dell’Ecdc, la maggior parte dei Paesi membri ha smesso di contare i casi di A H1N1, quindi ulteriori statistiche saranno disponibili più avanti. Al momento, casi molto acuti di malattie respiratorie si registrano in Bulgaria, Irlanda e Svezia. Casi acuti in Polonia e Regno Unito, e nella media in altri 14 Stati.
Il 15 settembre la Commissione europea ha espresso la volontà di coordinare gli sforzi degli Stati membri per rispondere all’emergenza. A questo scopo è stata creata la Health Security Committee e pubblicate le linee guida dell’Ecdc e dall’European Medicines Agency.
Sempre la Commissione europea in seguito al responso positivo dalla Chmp – Committee for Medicinal Products for Human Use, ha dato il via libera, il 7 ottobre, al terzo vaccino contro il virus dell’influenza suina, il Celvapan (Baxter). L’autorizzazione è stata data per l’utilizzo in tutta l’Ue e dei Paesi EEA (Islanda, Liechtenstein e Norvegia). Precedentemente, altri due vaccini avevano ricevuto il nulla osta da Bruxelles, il Focetria e il Pandemrix, entrambi raccomandati dall’European Medicines Agency il 24 settembre. Un altro vaccino, il Daronrix è stato autorizzato come modello dimostrativo, ma il suo utilizzo per la pandemia A H1N1 non è stato ancora approvato.
L’Emea, inoltre, avverte che è forte il rischio di vaccini falsi e taroccati soprattutto venduti via Internet, falsi che provocherebbro gravi rischi alla salute di chi li dovesse assumere. Per questo motivo, la Commissione europea ricorda che l’Ue ha degli standard molto stretti per la filiera di vendita dei prodotti farmaceutici, tanto che solo le farmacie autorizzate sono abilitate alla vendita di farmaci in promozione. Fino a poco tempo fa, i falsi riguardavano solo i medicinali relativi agli stili di vita (dimagranti, anfetamine, viagra) mentre, in tempi recenti, stanno conquistando un altro mercato, quello dei medicinali salvavita.
Ad ogni modo, l’Unione europea, per limitare il fenomeno e garantire la gestione migliore possibile dell’attuale emergenza, sta operando in stretta collaborazione con organizzazioni internazionali di sanità come la Who – World Health Organisation e la Ghsi – Global Health Security Initiative.

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