Reportage

Racconto il mio Vietnam, fra pesticidi e cambiamento climatico

Un fotografo italiano, Andrea Patruno, documenta, con le sue immagini, la condizione di agricoltori e pescatori della penisola asiatica. Che l'inquinamento e il climate change mettono a dura prova

di Diletta Grella

Il Vietnam come l’ho visto io è un progetto fotografico di Andrea Patruno, fotografo milanese che ha attraversato in solitaria il Vietnam con la sua macchina fotografica. 

«Una sezione di questo progetto si intitola ‘Rinunciare al mestiere?’ ed è incentrata sul lavoro dei pescatori», spiega Patruno. «L’attività della pesca, infatti, così come quella dell’agricoltura, è da sempre centrale per l’economia del Vietnam. Oggi, però, è messa a dura prova dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici. Con le mie immagini ho voluto raccontare il lavoro di chi, tra mille difficoltà, continua a fare il pescatore. Per tradizione famigliare, per amore del proprio mestiere, perché è l’unico modo per vivere o sopravvivere».

I pescatori del Mekong

Patruno ricorda di aver visitato una piana alluvionale, nel Delta del fiume Mekong, nel Sud del Paese, dove si affaccia un villaggio, tutto di pescatori: «Quest’area, un tempo, abbondava di pesci» racconta. «Bastava attendere la bassa marea e gettare la rete. I campi venivano coltivati per un solo raccolto, poi li si inondava, di modo che potessero diventare l’ambiente ideale per gamberi e granchi. Negli ultimi anni, però, per varie ragioni (climatiche, economiche, ambientali…) molte persone hanno lasciato la loro terra e sono arrivate in questo territorio, e gli abitanti sono passati da 30 a 80 milioni. A questo punto il cibo ha iniziato a non essere più sufficiente per tutti. Si è iniziato ad impiegare modalità più moderne e proficue di pesca, che hanno avuto un impatto sull’ecosistema. Così come l’hanno avuto l’uso massiccio di pesticidi tossici nell’agricoltura e il turismo di massa in questa e in altre aree del Paese. Fare il pescatore è sempre più difficile e sempre meno redditizio. E sono anche sempre meno le persone che vogliono farlo».

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Un lavoro antico e faticoso

Attraverso l’uso sapiente della luce e l’attenzione alle linee, alle forme, ai gesti, Patruno riesce a raccontarci la poesia e la bellezza di un lavoro antico e faticoso, svolto da persone che combattono ogni giorno per non perdere le proprie tradizioni, la propria identità. E riesce anche a trasmetterci il desiderio e la speranza che una attività così importante per la storia di un Paese non vada persa.

Alcuni di questi scatti sono stati esposti recentemente alla Biennale di Vigevano (Pavia), che si è tenuta al Castello Sforzesco. Per conoscere meglio l’artista e le prossime mostre, visitate il suo sito www.andreapatruno.com.

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