«Cari amici di Tg1/Fa’ la cosa giusta, come va? Vi scrivo solo per segnalarvi che per due settimane di seguito non va in onda Tg1/Fa’ la cosa giusta, la rubrica dei diritti, buone pratiche e solidarietà del Tg1. Non è andata in onda l’8 settembre perché c’era la Mostra del Cinema di Venezia e non andrà in onda martedì 15 settembre perché ci sarà un’intervista al ministro Gelmini. Abbiate pazienza, le storie, le situazioni che coinvolgono il mondo del non profit sono fondamentali per far capire che, se si vuole, si può cambiare in meglio. Se tutto va bene Tg1/Fa’ la cosa giusta torna martedì 22 settembre alle 9,08. Speriamo». Così scrive a me e a tutti i destinatari della sua newsletter Giovanna Rossiello, tenace giornalista del Tg1, che da anni ci prova, e ci riesce, a ritagliare piccoli spazi di informazione dedicati al mondo del sociale, disabilità, cooperazione internazionale, buone prassi, associazioni virtuose, storie da raccontare. Il tutto in pochi minuti, otto per la precisione, ritagliati a fatica dal palinsesto di «Unomattina» del martedì. Alcuni dei servizi realizzati per questo mini-contenitore vengono poi spalmati nelle edizioni dei tg, ma insomma, si tratta comunque di pochi minuti ben realizzati annegati in un mare di servizi e di interviste, spesso invece di una futilità disarmante. Giovanna Rossiello non fa notizia come Giovanni Floris, ovviamente. Ma il segnale che lancia con garbo e speranza (?) è molto chiaro: il suo spazio viene tranquillamente cancellato appena se ne presenta l’occasione. Una rubrica fissa, o resta fissa, o non esiste. Questo è ovvio. Ma Fa’ la cosa giusta può tranquillamente sparire senza che nessuno alzi la mano per protestare. Questa è la realtà, magra e preoccupante, dell’attenzione che la Rai (servizio pubblico?) riserva al mondo del sociale, questo è il rispetto per il lavoro (autogestito) di una brava giornalista che non fa polemiche e non si occupa di politica.
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