Renzi: non c’è society più big della nostra

Ecco un passaggio dell’intervento conclusivo di Renzi alla Leopolda

«Ci sono della parole chiave nel nostro tempo che dobbiamo rilanciare con forza. Non facciamo le solite discussioni della politica tradizionale, pensate a quello che hanno detto alcuni amici della cooperazione, dell’associazionismo: ci sono 3 milioni di italiani che fanno volontariato, ci sono 15 milioni di italiani che aderiscono con una firma al 5 per mille, che non è neanche una legge dello Stato nel senso che viene in qualche modo concesso ogni anno dai singoli governi, ci sono 700 milioni di ore di gratuità regalate da persone che credono che la società sia una cosa seria. Ce l’hanno spiegato ieri, siamo già una big society. Non abbiamo bisogno di scimmiottare altrove. Noi siamo in una realtà nella quale non abbiamo bisogno che lo Stato pensi a noi dall’inizio alla fine. Abbiamo bisogno che lo Stato valorizzi chi già fa, che lo Stato ci lasci liberi di fare e costruire e consenta alle realtà che fanno associazionismo di non essere imbrigliate da lacciuoli burocratici e non essere massacrate come è successo negli ultimi dieci anni. Il governo che doveva essere liberale non ha consentito a queste forze sociali, vere, reali, di esprimere tutta la propria forza. Noi vogliamo essere un centrosinistra che prova a prendere nel mondo del volontariato e dell’associazionismo, non le persone da candidare in lista in una sorta di casting da “Grande Fratello” che è un’autentica vergogna, ma soprattutto idee e progetti per il futuro. L’idea che lo Stato ci accompagni e non si sostituisca a noi è fonte di discussione con tanti amici del partito. Ma è un concetto di giustizia».