Mondo
Rep. Congo: il veto di Kinshasa su Rfi
Diventa un caso nazionale la non accreditazione della giornalista di Radio France Internationale da parte delle autorità congolesi
di Redazione
“Le autorità congolesi non mantengono le loro promesse”. Così la dirigenza di Radio France Internationale (la Bbc world news della Francia) giustifica la mancata accreditazione della sua inviata speciale in Repubblica democratica del Congo per la copertura delle prossime elezioni previste il prossimo 31 luglio.
“L’affaire” riguarda Ghislaine Dupont, da oltre due mesi a Kinshasa per coprire lo storico processo elettorale (è la prima volta che si vota nella storia della repubblica congolese), ma ancora in attesa di ricevere il tanto agognato accredito giornalistico per svolgere il suo lavoro. Una settimana fa, il ministro dell’informazione aveva assicurato a Le Monde che “la giornalista avrà il suo accredito tra un paio di giorni”. Ma poi, il nulla.
Il caso dell’inviata speciale di Rfi sta provocando un vero putiferio in un paese dove la libertà di espressione è da sempre messa sotto torchio dalle autorità politiche. Ora, tutti gli occhi sono puntati contro il presidente uscente e candidato elettorale Jospeh Kabila, sospettato di voler ostacolare una radio nota per non la sua indipendenza e molto ascoltata sia nel paese che dalla diaspora. Non a caso il quotidiano vicino al presidente Kabila ha accusato Rfi di “non aver mai realizzato un solo reportage imparziale”. A difendere la radio francese ci ha poi pensato Azarias Ruberwa, vice presidente uscente e grande oppositore di Kabila secondo il quale l’ostilità del regime a Rfi rappresenta un “danno” alla democrazia.
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