Volontarietà e una serie di indicatori per verificare se vengono rispettati determinati standard di qualità: sono i pilastri attorno ai quali ruota il progetto di responsabilità sociale che il ministro del Welfare, Roberto Maroni presenta il 14 novembre a Venezia.
La proposta del governo punta, infatti, a non imporre controlli ?dall?alto?, che finirebbero con l?aumentare costi e burocrazia, bensì a diffondere una cultura che spinga le imprese a capire che i comportamenti socialmente responsabili aumentano la competitività e, dunque, possono essere convenienti.
«Si deve convincere, non costringere», afferma Maroni, «perché ogni costrizione comporta un rifiuto, un rigetto e la ricerca di escamotage per superarla».
Grande attesa, quindi, per l?evento veneziano che si apre alle 9,30 di venerdì 14 novembre presso la Fondazione Cini con gli interventi dei Commissari europei, Anna Diamantopoulu (Occupazione e affari sociali) ed Erkki Liikanen (Imprese e società dell?informazione).
Seguirà una sessione ministeriale cui parteciperanno i ministri del Lavoro di Germania, Paesi Bassi, Irlanda, Francia, Spagna e il commissario per la Concorrenza, Mario Monti.
Sono previste sessioni di lavoro tematiche parallele e una sessione plenaria nel pomeriggio.
Le conclusioni sono affidate al ministro Roberto Maroni e a Odile Quintin, della direzione generale Occupazione e affari sociali della Commissione europea.
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