Non profit

Riapre il Conservatorio

La nuova strttura pronta dopo otto mesi dalla scossa che ha colpito il capoluogo abruzzese rendendo inagibile l'illustre istituto A. Casella.

di Redazione

 Un evento, fa sapere il direttore Bruno Carioti all’ADNKRONOS che vedra’ la presenza del Maestro Riccardo Muti, (“che ha mantenuto la promessa fatta il 6 settembre, giorno del concerto a L’Aquila”), del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, del capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, del presidente della Provincia Stefania Pezzopane, del sindaco Massimo Cialente e del presidente della Regione Gianni Chiodi, e dell’ambasciatore del Giappone. A Mezzogiorno sara’ “la fanfara di tutti gli ottoni del Conservatorio” ad aprire l’evento con “l’introduzione all’Orfeo di Monteverdi, poi ogni intervento sara’ ‘annunciato’ da squilli di tromba e brevi esecuzioni.

“Sono davvero molto soddisfatto -dice Carioti- perche’ a soli 8 mesi dal terremoto è stata realizzata una sede assolutamente idonea, costruita proprio per essere un conservatorio con una insonorizzazione eccellente delle aule. Oggi -racconta- abbiamo fatto una prova e non passa alcun suono da un’aula all’altra. Abbiamo anche un auditorium, una biblioteca ed e’ stata anche ricavata una cavea all’aperto che potra’ contenere oltre 300 persone per i concerti estivi”. Tutta la nuova struttura e’ “fatta in acciaio e rivestita di cartongesso con tecnologie di alto livello che hanno permesso di realizzare per ogni aula pareti inclinate idonee ad evitare risonanze inadeguate”. L’edificio e’ stato “totalmente pagato dalla Protezione civile”: il finanziamento e’ quindi “interamente governativo».

«Sono profondamente grato alla Protezione civile -rimarca Carioti-. Ora possiamo ricostruire la comunita’ del conservatorio Casella e portare avanti serenamente le attivita’ condotte con grandi sforzi in questi mesi. Mesi -sottolinea- in cui si sono tenute lezioni un po’ in tutta Italia, ovunque ci fossero sedi pronte ad ospitare studenti e insegnanti. Ora abbiamo un punto di riferimento. Una cosa davvero importante”, ribadisce con gratitudine. Quanto agli strumenti, “sono stati salvati tutti, tranne l’organo di San Domenico che e’ ‘ricoverato’ in una struttura ad hoc e in attesa di essere ricollocato nell’auditorium del nuovo conservatorio”. La struttura che sara’ ‘battezzata’ domani, “avra’ dunque una funzione limitata nel tempo. Deve servire, infatti -spiega il direttore- a coprire l’emergenza fino a quando non ci sarà la sede definitiva”. Al momento “non e’ ancora chiaro se sara’ possibile ristrutturare la vecchia sede situata nell’ex ospedale psichiatrico a Collemaggio, ma -dice Carioti- noi auspichiamo che la zona resti quella. Bisogna ancora capire -spiega- cosa fare del vecchio conservatorio del quale e’ crollata la parte non ristrutturata e adibita alle segreterie”. E poi avrà anche un peso il fatto che nella vecchia sede c’erano una “serie di problemi di carattere strutturale non essendo stata progettata come edificio scolastico. Non so quindi -conclude il direttore del Conservatorio- se potrà essere proprio l’antica struttura di Collemaggio la sede definitiva.

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